Centri impiego Umbria, mobilitazione al via

Decisione raggiunta dopo la riunione congiunta Cgil, Cisl e Uil: volantinaggio agli utenti e richiesta di incontri istituzionali a partire dalla prossima settimana

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I lavoratori dei centri per l’impiego hanno deciso: mobilitazione a oltranza e attività di sensibilizzazione per evitare lo smantellamento del servizio e la dispersione del patrimonio di professionalità dei lavoratori.

Volantinaggio e incontri istituzionali Dalla prossima settimana, previsto un volantinaggio di sensibilizzazione dei cittadini e una richiesta d’incontro agli assessori competenti, ai capogruppo in consiglio regionale, ai parlamentari eletti in Umbria. La decisione è arrivata dopo l’incontro di lunedì sera fra le delegazioni alla Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. In precedenza, le assemblee dei lavoratori di Perugia e Terni avevano approvato all’unanimità il documento elaborato dalle categoria di Cgil Cisl Uil insieme alle rappresentanze sindacali unitarie, a sostegno del quale è stato proclamato lo stato di agitazione.

Disoccupati ma non solo I servizi dei Centri per l’Impiego dell’Umbria – fanno sapere i sindacati – sono fra i primi posti in Italia, nonostante le enormi problematiche inerenti la condizione di precarietà di tutti i dipendenti e le insufficienze organizzative. Lo dicono gli indicatori di settore del Ministero del Lavoro. Il numero degli iscritti come disoccupati/inoccupati è di 65.748 cittadini, di cui oltre 50.000 nel territorio della provincia di Perugia. Ma i servizi offerti si riferiscono anche agli utenti di ‘secondo livello’: mediazione, orientamento, legge 68, servizi per i cittadini stranieri. Nel complesso, gli utenti superano i 65mila, di cui 34mila donne.

Fasce deboli L’utenza è composta anche da fasce deboli tra cui gli extracomunitari disoccupati che risultano essere circa 9730, mentre gli iscritti alle categorie protette ed al collocamento mirato dei disabili sono circa 9800. La fascia di età di iscritti più consistente è quella dei giovani fino a 29 anni, tra i quali è da rimarcare che sono già stati presi in carico 17183 utenti dai Centri per l’impiego umbri in base all’ultima rilevazione del 2017, uno dei migliori dati in Italia. A questi soggetti sono stati proposti servizi di orientamento e misure di politica attiva del lavoro finanziate.

Stabilizzare i precari «Per raggiungere risultati utili a tutta la collettività umbra – si legge nel comunicato congiunto – è necessario investire sul potenziamento dei servizi e sulle risorse umane (stabilizzazione dei precari che hanno nel tempo superato svariate selezioni e concorsi ed avrebbero i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato previsti dal decreto Madia, superare istituti come l’avvalimento per le gestione del personale), programmare un’attività di formazione permanente e adottare modelli organizzativi chiari e condivisi. Questi gli obiettivi prefissati da Cgil, Cisl e Uil regionali».

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