La procura della Repubblica di Spoleto ha chiesto il rinvio giudizio per tre persone: l’ex comandante (poi congedato) della stazione carabinieri di Foligno Francesco Matalone, 55anni, un brigadiere 47enne della stessa stazione (poi trasferito in altra località ) ed un altro soggetto di 33 anni. La vicenda è quella che nell’ottobre del 2022 aveva fatto scattare le perquisizioni presso il comando Compagnia dell’Arma folignate per i reati di falso in atto pubblico, peculato e truffa. «Le indagini – spiega una nota del’ufficio guidato dal procuratore facente funzioni, Vincenzo Ferrigno – sono state condotte con notevole professionalità e riservatezza dal Reparto operativo-Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Perugia e hanno consentito di raccogliere sufficienti elementi probatori per richiedere una valutazione da parte del giudice in ordine ai reati contestati a ciascuno degli indagati».
I reati contestati all’ex comandante
In particolare all’ex comandante della stazione vengono contestati «dodici ipotesi di reato tra cui la falsificazione del registro dei beni sottoposti a sequestro e la sottrazione di circa 60 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina in sequestro, la falsificazione di una denuncia per il reato di molestie telefoniche finalizzata ad ottenere l’acquisizione di tabulati telefonici relativi all’utenza d’interesse, la falsificazione di alcuni provvedimenti giudiziari emessi dalla procura di Spoleto, l’ottenimento di denaro da un privato cittadino in cambio di una promessa di aiuto per la restituzione di un ciclomotore in sequestro. Al medesimo indagato è anche contestato il reato di truffa aggravata posta in essere in danno di altro cittadino straniero, avvalendosi della sua qualità di comandante della stazione carabinieri di Foligno».
L’ipotesi di falso
«Si ritiene opportuno precisare – prosegue la procura spoletina – che nei confronti dell’altro militare coinvolto, si è proceduto a richiedere l’archiviazione per alcuni dei reati inizialmente a lui contestati, avanzando invece la richiesta di rinvio a giudizio in relazione ad una sola ipotesi delittuosa (falso in atto pubblico). Il presente comunicato è dettato nell’interesse pubblico a conoscere gli esiti delle indagini che hanno riguardato appartenenti all’Arma dei carabinieri e dunque pubblici ufficiali, ma anche per ribadire la piena fiducia della procura di Spoleto nei confronti dell’Arma dei carabinieri e dei comandi territoriali con sede a Foligno. Naturalmente vale allo stato la presunzione d’innocenza per tutti gli indagati».
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