Ciao don Fernando: «Hai gridato la tua fede»

Terni – Si sono svolti venerdì mattina in cattedrale i funerali dell’ex parroco di San Giovannino e cappellano Ast, scomparso mercoledì

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Terni ha salutato per l’ultima volta don Fernando Benigni, scomparso mercoledì al ‘Sant’Andrea’ di Roma dove, positivo al Covid, era ricoverato per i postumi di un’emorragia cerebrale. La messa si è tenuta venerdì mattina in cattedrale, officiata dal vescovo Giuseppe Piemonese. Una scomparsa, quella dell’ex cappellano delle acciaierie, originario di Guadamello di Narni e per anni parroco di San Giovannino a Terni, che ha colpito tanti, in città e non solo, per l’umanità e il senso di profonda carità che ha accompagnato tutta la sua vita, rivolta sempre ai più bisognosi, qui come nelle missioni in Africa.

«Una fede semplice. Attento al mondo del lavoro»

«Don Fernando – ha detto il vescovo Piemontese nel ricordarlo – è stato un cristiano che ha ‘gridato la sua fede’ e il suo amore per Gesù. Tutti potevano sentirlo, anche quelli che non volevano. Una fede semplice, ma chiara e decisa. Una fede che era diventata relazione con Gesù durante la sua vita di cristiano e di ministro di Dio».

(Foto Diocesi TNA)

«Solidali con chi soffre»

«Al termine di questa omelia – ha aggiunto monsignor Piemontese – desidero farmi portavoce di don Fernando, che quale cappellano del mondo del lavoro, ne ha avuto a cuore i problemi. Desidero rivolgere un appello per le fabbriche in crisi, i lavoratori disoccupati, gli esercizi commerciali e i laboratori chiusi o in disarmo a causa della pandemia del coronavirus. La Chiesa diocesana esprime solidarietà e sta accanto ai lavoratori e alle loro famiglie e sostiene la loro causa. Uniamo la nostra voce a quella dei due ciechi del Vangelo per supplicare, con fede e speranza: ‘Figlio di Davide, abbi pietà di noi’. Vieni incontro a quanti soffrono direttamente o per le conseguenze dell’epidemia, a quanti sono nella disperazione. Ispira i governanti a sostenere il benessere materiale e spirituale di tutti i cittadini, converti i nostri cuori per venirti incontro e accoglierti nei poveri e nei sofferenti con la fiducia ferma e certa nella tua misericordia. E accogli nella tua pace i nostri morti, i tanti che a causa della pandemia ci hanno lasciato».

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