Collelicino e S. Carlo: «Dopo 60 anni risolto un grave problema di sicurezza»

Terni – La lettera di plauso del cittadino Moreno Castellucci alla prefettura. «Seguita la vicenda con scrupolo e grande attenzione»

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal cittadino Moreno Castellucci alla prefettura di Terni, per rimarcare la soddisfazione per la messa in sicurezza dell’accesso alla strada comunale di Collelicino e alla strada comune di San Carlo. Ciò attraverso un progetto che l’assessore regionale Enrico Melasecche ha riportato alla luce nell’ultima legislatura, attivandosi nei confronti di Anas per la sua realizzazione che oggi è realtà.


Dopo cinquant’anni di proteste da parte degli abitanti, finalmente, l’attraversamento a raso della strada statale 675 per l’accesso alla strada comunale di Collelicino e alla strada comunale di San Carlo è stato messo definitivamente in sicurezza. Erano gli anni ’60 quando iniziarono i lavori per la realizzazione del Rato/SS 675 che separò, definitivamente, il versante del centro abitato di Collelicino dal centro abitato di San Carlo già attraversato dalla strada statale Flaminia e che, in seguito all’apertura al traffico del Rato, fu riclassificata strada comunale di San Carlo.

Il lungo rettilineo della nuova SS 675, costruita a monte di San Carlo, consentiva ai veicoli di transitare a velocità sostenute anche in prossimità del suddetto incrocio, procurando un costante pericolo per coloro che dovevano attraversarlo. Le prime proteste, documentate, iniziarono dal 1973 e si sono susseguite incessantemente nel corso dei decenni. Un primo tentativo di soluzione del problema fu l’affidamento da parte del Comune di Terni all’ingegner Giovanni Amati, nell’ottobre 1989, della progettazione di uno svincolo che rimase sulla carta.

Successivamente, dopo circa vent’anni di estenuanti attese, il Comune di Terni, la Regione Umbria e la Direzione compartimentale Anas dell’Umbria, sollecitate dalle pressanti proteste dei cittadini, optarono per una soluzione alternativa. Anas nel luglio 2009 affidò la progettazione alla SCIA – Servizi Consulenza Ingegneria Architettura, ingegner Marcello Scifoni con sede in Roma – che prevedeva la realizzazione di una complanare a monte della SS 675. Anche questo progetto naufragò. Dopodiché, i cittadini, preso atto dell’inconcludenza e preoccupati per l’inaccettabile persistenza dell’evidente pericolosità dell’incrocio, si rivolsero alla refettura mettendola al corrente della copiosa corrispondenza intercorsa con le suddette istituzioni, oltre degli infruttuosi incontri susseguitesi con le stesse nel corso dei decenni.

E’ indubbio che il fattivo intervento della prefettura sia stato determinante per la soluzione definitiva della problematica non più procrastinabile. Anas, infatti, sollecitata ad impegnarsi concretamente, elaborò un nuovo progetto, totalmente differente dai precedenti, che prevedeva la realizzazione di due rotonde e di un sottopasso che sono diventati realtà e aperti al transito la scorsa settimana.

Gli abitanti di Collelicino e di S. Carlo esprimono apprezzamento per il risultato finale dell’opera che li ricompensa dei rischi che hanno dovuto affrontare quotidianamente nell’attraversare il suddetto incrocio nel corso della lunga attesa protrattasi per oltre cinquant’anni. Gli stessi ringraziano i prefetti, i vice prefetto e il personale della segreteria che nel corso degli ultimi anni hanno seguito la vicenda con perseverante attenzione, tenendo informati gli abitanti dello stato dell’arte dei lavori.

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