La decisione da Poste Italiane è stata presa: l’ufficio postale di Collestatte dal 7 settembre chiuderà. Il consigliere del Comune di Terni, Jonathan Monti (Pd), torna nuovamente a esprimere la sua – e del Partito Democratico – «netta contrarietà».
Tavolo di confronto «Riteniamo che sia fondamentale il mantenimento di un servizio pubblico basilare, come quello postale, per i cittadini di Collestatte e più in generale di tutta l’ex sesta Circoscrizione ‘Valnerina’». Lo scorso febbraio la chiusura «era stata scongiurata, grazie all’azione congiunta delle istituzionali locali, regionali e nazionali, che avevano ottenuto un tavolo di confronto, che però non ha dato i risultati sperati».
Trattativa ragionevole «Il circolo del Pd di Collestatte e Torre Orsina – sottolinea Monti – chiede al Comune di Terni, all’Anci-Umbria, alla Regione ed alle rappresentanze parlamentari, di continuare a verificare se ci siano ancora margini, come noi auspichiamo e crediamo, per una soluzione che tenga conto delle nostre oggettive motivazioni a tutela delle fasce più deboli della popolazione. Tra l’altro la mancata chiusura degli uffici postali di Schifanoia di Narni e Porchiano di Amelia, dove è stato possibile limitare il danno ad una diminuzione dei giorni di apertura, ci fa sperare che qualche possibilità di una trattativa ragionevole ci sia ancora».
Il Tar Al tempo stesso, aggiunge il consigliere comunale, «sosteniamo l’azione legale del consiglio, proposta dal gruppo del Pd e votata all’unanimità, di un ricorso al Tar, unica possibilità di mantenere aperto l’ufficio postale, qualora Poste Italiane dovesse continuare a mostrarsi ‘sorda’ sia alle esigenze dei cittadini, sia alle proposte del Comune di Terni e della Regione dell’Umbria, che già da febbraio hanno messo a disposizione gratuitamente il proprio patrimonio immobiliare, per ubicare sia la sede dell’ufficio postale di Collestatte paese, sia per un eventuale sportello automatico Postamat presso la biglietteria della Cascata delle Marmore a Collestatte piano».
Assemblea pubblica La settimana successiva a quella di ferragosto, il Partito Democratico di Collestatte e Torre Orsina «promuoverà un’assemblea pubblica – conclude – per aggiornare i cittadini sull’argomento, auspicando la formazione di un comitato popolare che si affianchi alle istituzioni per condurre insieme questa battaglia».
A Firenze Venerdì 31 luglio, intanto, è previsto a Firenze, l’atteso incontro tra Regione Umbria, Anci e Poste Italiane, convocato per discutere del piano di riorganizzazione degli uffici postali nella regione. Alla riunione prenderanno parte l’assessore regionale alle Riforme, Antonio Bartolini, il presidente di Anci Umbria, Francesco de Rebotti e Michele Deiana, responsabile di area territoriale di Poste Italiane per le regioni Toscana e Umbria. «Lo scopo della riunione – annuncia Bartolini – è di richiamare l’attenzione di Poste Italiane su una congrua valutazione delle ripartizioni e della riorganizzazione degli uffici postali nel territorio dell’Umbria, tenendo conto sia dell’importanza del ruolo sociale e dei servizi erogati dagli uffici postali per la comunità, sia considerando la loro collocazione, anche in relazione alla conformazione territoriale, la distanza tra gli uffici postali stessi e l’età anagrafica della popolazione interessata».
Valore sociale «È assolutamente necessario che Poste Italiane si raccordi con gli Enti locali, affinché vengano valutati insieme i parametri utilizzati per l’individuazione degli sportelli sui quali intervenire. Soprattutto alla luce dell’alto valore sociale che gli uffici postali rivestono per le comunità interessate. Non ci sembrano assolutamente sufficienti mere motivazioni economiche per giustificare la soppressione dell’ufficio di un ente che eroga servizi primari ai cittadini. Tra l’altro – ha concluso l’assessore – queste nostre convinzioni sono anche supportate da una recente ordinanza cautelare emessa dal Tar della Calabria che, nell’accogliere l’istanza presentata dal piccolo comune di Drapia, ha fatto riaprire l’ufficio postale, creando un importante precedente a tutela dei piccoli comuni e delle frazioni dei comuni maggiori».