SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON
di Alice Tombesi
«Auguriamoci ogni bene» afferma il titolare della gioielleria Brizi del centro commerciale ‘Il Polo’ di borgo Rivo. Sono passate da poco le 9 quando le saracinesche dei negozi ternani, così come in quasi tutto il resto d’Italia, vengono nuovamente tirate su dopo tre mesi dalla chiusura. Circola soprattutto speranza e voglia di ripartire, di non far sentire i clienti in pericolo ma anzi, di accoglierli con tutte le maggiori cautele.
«Comunque un giorno importante»
«Oggi, 18 maggio, è un giorno importante – confessa il titolare del bar Rendez Vous – per noi e per molti ternani. Siamo preparati con le giuste precauzioni: possiamo accogliere fino a quattro persone distanziate da un metro, lo stesso per i tavoli fuori anche loro a distanza. Ogni volta che il cliente si alza il tavolo e il bancone vanno sanificati». Azioni che accompagneranno i clienti e i titolari dei bar fino a data da destinarsi ma che presto entreranno nell’abitudine di chi, nonostante la particolarità del periodo, non vorrà rinunciare al cornetto di prima mattina.
Qualcosa si muove
«La ripartenza sta andando a rilento, i clienti sono titubanti e chiedono come devono fare. C’è incertezza ma speriamo di riprendere il ritmo prima possibile. Al momento ci stiamo attenendo al fatto che si può consumare all’interno del locale rispettando le distanze. Fuori abbiamo messo solo i tavoli d’appoggio in attesa di sapere dal Comune linee direttive più certe» ci dice il titolare del bar Pazzaglia. Intanto le vie del centro di Terni iniziano a far registrare un certo movimento: chi va a lavoro o chi, mosso dalla curiosità, passeggia con la mascherina in volto mentre la città si risveglia.
«Duro riaprire ma ci proviamo»
Per i negozianti, questo 18 maggio è la ripartenza definitiva: a differenza dei bar, che già da qualche settimana potevano servire da asporto, i commercianti sono rimasti fermi fino ad oggi. «È stato duro riaprire perché cercare di sistemare le attività commerciali secondo il Decreto non è semplice e non è semplice ripartire con la difficoltà di reinvestire nella stessa attività e di avere le materie prime. Speriamo di essere premiati dalle persone e dai nostri clienti ma anche che si comportino adeguatamente», afferma la titolare dell’erboristeria Natural. Titubanze, di clienti e commercianti, che si fanno da parte quando la normalità di qualche mese fa riappare all’orizzonte – seppur con guanti mascherine e a distanza – e riappropriarsi di gesti quotidiani sembra il primo passo da fare: «Vedo che le persone hanno la voglia di entrare nei negozi, di ricominciare. Anche per noi è una cosa molto positiva» conclude Emanuela Cascioli, titolare di Fanatikerie.