Disabili: «Chiacchiere e nessun passo avanti»

Terni – Patricia Turilli di ‘Un volo per Anna’ affianca l’Afad nella sua posizione critica contro il Comune e rincara la dose: «Mai una risposta»

Condividi questo articolo su

Dopo l’attacco della presidente A.Fa.D Delfina Dati all’amministrazione comunale sul fronte delle politiche per la disabilità e la replica del gruppo consiliare della Lega, in difesa dell’operato dell’assessore al welfare Ceccotti, ora – sul tema – interviene Patricia Turilli di ‘Un volo per Anna’ onlus che sostiene su tutta la linea quanto affermato da A.Fa.D e rincara la dose.

di Patricia Turilli
associazione ‘Un volo per Anna’ onlus – Terni

La strada che conduce verso l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità può essere lastricata solo di verità, di riscontri e di fatti. In stretta collaborazione con l’Afad, che è l’associazione più rappresentativa delle persone diversamente abili sul territorio locale, si sta tentando da tempo di sottoporre all’attenzione del pubblico dibattito alcune questioni di estrema importanza, dopo aver intrapreso un lungo e purtroppo inutile percorso di confronto con le istituzioni locali.

Nel settembre 2019, dopo l’improvvisa ed inattesa sostituzione dell assessore al sociale, abbiamo avuto un primo incontro con il sindaco affinché fosse il garante della continuità quanto meno operativa con l’attuale assessore, relativamente al percorso intrapreso, utile a scongiurare il mancato utilizzo di ingenti risorse previste dall’Fse e non solo. Nell’ottobre 2019 siamo stati auditi dalla conferenza dei capigruppo. Nel novembre 2019 siamo stati auditi dalla seconda commissione, insieme ad altre associazioni. In quella occasione fummo rassicurati sulla costituzione di un tavolo istituzionale di confronto a cui avrebbero dovuto partecipare associazioni e l’assessorato per le politiche sociali, per capire le esigenze del territorio e quindi ottimizzare e indirizzare al meglio le risorse destinate agli interventi per le persone con disabilità come l’Fna (fondo non autosufficienza) e il fondo politiche sociali, nell’interesse esclusivo della persona con disabilità in vista di una concezione moderna e non più assistenzialistica del sociale.

In tutte queste sedi abbiamo sempre posto le stesse identiche istanze:

  • a cosa fossero stati destinati i 170 mila euro risparmiati con la nuova modalità dei voucher forniti alle famiglie per il servizio del trasporto per circa 60 utenti dei centri diurni. Servizio che lo stesso assessore Ceccotti ha talmente apprezzato da averlo prorogato;
  • quando sarebbero ripartite le attività motorie in acqua ed a cavallo. Attività alle quali con una delibera, attualmente inesistente, l’assessore avrebbe dovuto destinare i soldi risparmiati;
  • quando si sarebbe provveduto al pagamento dei saldi per i progetti di vita indipendente per i quali le famiglie hanno sostenuto dei costi;
  • quando e come avremmo potuto riparlare di progetti personalizzati secondo la legge 328 del 2000.

Nessuna risposta ci è stata data, nessun tavolo istituzionale è stato previsto. Solo chiacchiere e spot. Niente di niente, immobilismo assoluto dell’assessorato alle politiche sociali. Nel condividere queste istanze con l’Afad, piu di recente ho partecipato ad una manifestazione portata in aula consiliare con tante famiglie che hanno così voluto stigmatizzare un più diffuso sentimento di insoddisfazione, urlare la propria rabbia. Cosa è successo poi? Niente. Dal novembre 2019 al marzo 2019, a quelle domande poste, non è stata data nessuna risposta ed è vergognoso utilizzare l’attuale stato di emergenza Covid come un grimaldello o un lasciapassare.

In sedi diverse, e ci sono i verbali del consiglio che ne fanno prova, l’assessore ha dato almeno tre versioni su dove fossero andati a finire i 170 mila euro. Di sicuro c’è che le attività motorie in acqua ed a cavallo non sono ripartite e che l’assessorato al sociale non ha mai convocato alcun incontro per aggiornarci sull’eventuale avanzamento dei lavori. Chi afferma che tanto è stato fatto, evidentemente non ha ben chiaro il reale svolgimento dei fatti e le dinamiche sottese. E così tanto lavoro è stato perso.

Risultato? Per i progetti di vita indipendente numerose famiglie hanno dovuto licenziare gli assistenti che aiutavano il loro congiunto con disabilità, perdendo quindi anche quel minimo di autonomia che avevano raggiunto. A tutto ciò si aggiungano altre importanti problematiche, quale il reperimento del personale per l’assistenza allo studio che i nostri figli ricevevano nelle aule scolastiche. Nonostante ripetute interlocuzioni con il Comune e la Usl, anche da remoto, molte famiglie sono rimaste prive dell assistenza scolastica e i nostri ragazzi sono stati completamente abbandonati. Nonostante Governo e Regione abbiano chiaramente indicato i Comuni quali referenti per le soluzioni del caso.

Come dicevo all’inizio, la strada per l’affermazione dei diritti delle persone con disabilità è lastricata di fatti e non delle chiacchiere vuote di chi fa finta di non capire, non sentire o non vedere quale sia lo stato attuale della programmazione sociale nel nostro Comune. Noi andremo avanti sino a fare chiarezza e sino a che ai nostri associati, e più in generale a tutte le persone con disabilità, non verranno date le risposte che gli sono dovute. Noi non abbiamo interessi politici o poltrone da difendere, noi dobbiamo tutelare solo i diritti dei ns associati e dei noistri figli.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli