Compignano rinascerà grazie alla Fondazione

Il borgo del comune di Marsciano, a pochi chilometri da Perugia, avrà nuovo splendore grazie all’impegno della Curia e di privati cittadini

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I 300 abitanti del piccolo borgo di Compignano, nel comune di Marsciano, immerso nel verde delle delle colline umbre, hanno festeggiato l’inaugurazione delle attività della ‘Fondazione Compignano’, creata da un connubio tra l’Archidiocesi di Perugia – Città della Pieve, la Parrocchia di Compignano e un privato.

Ritorno a casa Maria e Augusto Coli, una volta ceduta l’azienda di proprietà ad una multinazionale americana, sono ritornati nel loro paese d’origine e hanno messo a disposizione la loro esperienza imprenditoriale e una parte delle loro risorse per rilanciare socialmente, culturalmente e spiritualmente Compignano, già feudo dei marchesi Monaldi.

Il Cardinale Bassetti Presente alla festa anche il Cardinale Gualtiero Bassetti, festeggiato per la fresca nomina a presidente della Cei, che ha seguito passo passo la nascita della fondazione, «esempio concreto – ha detto – dell’incontro di più realtà socialmente impegnate come la Chiesa, chiamata anch’essa ad attuare la Dottrina sociale che trae origine dalla Rerum novarum. Il privato che ne ha le possibilità è chiamato a fare la sua parte per il bene comune».

Un borgo che rinasce Finalità principale della fondazione sarà gestire il patrimonio immobiliare della Curia arcivescovile e della Parrocchia, recentemente restaurato grazie alla famiglia Coli. Primo fra tutti il campanile, messo in sicurezza a seguito del sisma del 2009, le cui campane sono tornate a risuonare di recente, quasi a segnare l’inizio della ‘rinascita’ di Compignano. Nel borgo si trova l’antico complesso edilizio contiguo alla chiesa poggiante su mura medioevali, un’ala del quale è stata già ristrutturata.

Il presidente «Questa Fondazione intende sostenere e valorizzare il paese di Compignano – ha detto il presidente Augusto Coli – promuovendo la tutela, la conservazione e la conoscenza del patrimonio storico, culturale, ambientale e artistico del borgo, realizzando iniziative culturali, eventi, manifestazioni e rievocazioni di carattere storico, musicale e teatrale e di recupero delle antiche tradizioni. Inoltre, promuoveremo la coesione e l’inclusione sociale della popolazione di Compignano, con particolare attenzione alle fasce più deboli, realizzando e promuovendo iniziative volte a favorire l’integrazione e l’aggregazione dei cittadini e sostenere le persone in condizioni di svantaggio economico e sociale». Ci saranno anche opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, nel settore dell’accoglienza turistica e nel recupero e utilizzo di un complesso edilizio parrocchiale di oltre 800 metri quadrati.

Il sindaco Fin prima dell’avvio ufficiale delle sue attività, i promotori della fondazione sono riusciti a coinvolgere privati cittadini e imprenditori della zona, oltre all’amministrazione comunale di Marsciano. Il sindaco Alfio Todini, intervenuto al pranzo inaugurale, ha annunciato che il Comune farà la sua parte nel presentare, entro il mese di giugno, un progetto di riqualificazione del borgo con l’auspicio di ottenere anche finanziamenti europei.

Don Riccardo e Don Mario Significativo quanto detto da don Riccardo Pascolini, presente anche come responsabile del Coordinamento Oratori perugini ed umbri che si è soffermato sul campanile – diventato il logo della Fondazione Compignano – che ci indica il Cielo, «a sottolineare che ogni progetto che si fa in terra ha sempre un’indicazione verso il Cielo per la sua buona riuscita». Dal canto suo, il parroco Don Mario Bini ha sottolineato che «la Fondazione non è nata per riparare le mura, ma per il bene comune di questo borgo affinché i suoi progetti si possano realizzare. Questa opera ha bisogno che ciascuno di noi, con le proprie potenzialità, porti il suo contributo, perché a criticare siamo tutti capaci. Bisogna, invece, saper costruire anche dove il piano è poco sicuro mettendoci la buona volontà, l’impegno, l’altruismo che sta scomparendo dalla nostra società; insieme si possono fare tante cose buone e giuste».

Il pranzo L’evento è stato festeggiato con un pranzo nella piazza del borgo, all’ombra del campanile restaurato di recente: di epoca “leonina”, risalente insieme alla chiesa di San Cristoforo all’episcopato perugino del cardinale Gioacchino Pecci. Il futuro papa Leone XIII volle edificare o ristrutturare luoghi di culto nelle zone rurali vicino alla gente, nell’intuire l’urgenza di provvedere alle necessità religiose, soprattutto di tipo devozionale mariano, e sociali (all’epoca non c’erano luoghi dove incontrare la popolazione) del mondo contadino al quale era molto legato.

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