Complicazioni dopo l’intervento: Paparelli porta il caso in Regione

Terni – Il portavoce della minoranza interroga la giunta sulla situazione di una 84enne ternana che avrebbe contratto un’infezione in ospedale

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Con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale dell’Umbria, il portavoce della minoranza Fabio Paparelli (Pd) denuncia un presunto caso di malasanità che ha riguardato una donna di 84 anni che, a seguito di un intervento di endoprotesi per rottura del femore sinistro, effettuato presso l’ospedale di Terni lo scorso 10 marzo, sta subendo complicanze importanti che l’hanno obbligata a successivi ricoveri e ben tre interventi chirurgici.

La ricostruzione

«Si tratta di una vicenda davvero grave – sottolinea Paparelli – che sta sottoponendo la signora Castellani e la sua famiglia, così come raccontato dagli stessi familiari, ad un calvario che, a distanza di mesi, non è stato ancora risolto. Dimessa dal primo intervento senza un’adeguata prescrizione farmacologica, come risulta dalla corrispondenza pervenutaci, e senza riuscire ad avere un’interlocuzione con l’azienda ospedaliera circa la gestione post operatoria – aggiunge -, è stata ricoverata d’urgenza dopo appena tre settimane di tempo a causa di un’infezione contratta probabilmente durante lo stesso intervento. A ciò hanno fatto seguito ben altri tre interventi chirurgici, con relativa anestesia, e precisamente il 6 il 17 e il 26 maggio, ricollegabili alla medesima infezione. Inoltre, nel caso dell’ultima operazione subita dall’anziana donna, la stessa azienda ospedaliera comunicava, in data 24 maggio, che si sarebbe reso necessario un ulteriore nuovo intervento chirurgico per la ricollocazione della testa del femore nell’anca sinistra a seguito di una lussazione che la signora avrebbe subito in ospedale, le cui cause sono ancora da chiarire».

«Ripristinare un livello di servizi degno di questa città»

«A fronte dell’esposto inoltrato dalla famiglia alle competenti autorità, che farà il suo corso, e per la gravità delle evidenze che sarebbero state riscontrate durante alcuni sopralluoghi – prosegue Paparelli – riteniamo che la giunta regionale debba intervenire d’urgenza per chiarire la vicenda e porre in essere tutte le azioni politiche, amministrative e sanitarie per rispristinare a Terni un livello dei servizi degno di questa città. Sappiamo bene che tale livello di inadeguatezza organizzativa, che si è conclamata drammaticamente durante la disastrosa gestione della pandemia, affonda le sue radici nelle mancate assunzioni e nella disorganizzazione dei servizi che il direttore generale attuale non è stato in grado di assicurare per garantire un livello decente della sanità pubblica. Spiace dover ancora constatare – conclude il consigliere regionale del Pd – che, al di là del grande impegno e della dedizione dimostrata da tutti i dipendenti dell’azienda ospedaliera di Terni, che troppo spesso sono stati chiamati ad operare oltre le loro forze, questa disorganizzazione continua a creare disagi gravissimi che non possono rimanere taciuti e, soprattutto, senza il dovuto accertamento delle responsabilità».

La replica dell’azienda ospedaliera

«Quanto rappresentato nell’interrogazione regionale – la replica del Santa Maria – è frutto dell’ennesima descrizione strumentale di parte come si avrà modo di rappresentare in tutte le sedi opportune. La paziente è stata sottoposta alle cure farmacologiche e chirurgiche, sia durante i ricoveri sia alla dimissione, secondo i protocolli. Sono state date precise indicazioni alla dimissione, contrariamente a quanto dichiarato, secondo le linee guida internazionali di gestione della terapia antibiotica. La paziente è in condizioni stabili. Si respinge quanto adombrato nella interrogazione sia rispetto alle cure praticate sia per lo specifico riferimento alla carenza di personale. Il paziente è al centro dell’attenzione e il nostro obiettivo è la garanzia della migliore assistenza e cura possibile».

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