Comune Terni, dotazione organica ridotta con il nuovo modello organizzativo

Si scende a quota 578 unità tra i vari profili. Si va dalle 89 della polizia Locale agli 8 dell’ufficio unico delle entrate

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di S.F.

Nuovo modello organizzativo in Comune a Terni e, di conseguenza, necessità di adeguamento della dotazione organica. Più direzioni e meno unità complessive come si evince dallo schema generale pubblicato nelle scorse ore: il totale scende dalle 593 unità indicate a settembre alle attuali 578. Possibile un ulteriore aggiornamento in primavera. Intanto nella prossima settimana sono attesi i primi ingressi a tempo indeterminato del 2024, poi seguirà il bando per le assunzioni legate alla polizia Locale.

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La situazione di settembre

Con la ridefinizione della macro a settembre – con debutto dell’Area operativa complessa – la dotazione organica era composta da 593 unità suddivise per i vari profili, a partire dai dieci dirigenti. All’epoca in testa c’era la direzione polizia Locale-Mobilità con 108 elementi, poi istruzione/sport/politiche giovanili con 80 e affari istituzionali-generali/Gabinetto del sindaco a quota 76. In coda il patrimonio con appena 9 dipendenti. Ora il quadro è cambiato un bel po’ con l’eliminazione dell’Aoc dopo appena tre mesi e la creazione delle direzioni risorse umane, ufficio unico delle entrate e mobilità/protezione civile.

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Scende la dotazione

Con la nuova macrostruttura, andando a leggere i dati, si può calcolare il dato definitivo di 578 unità. Nonostante lo spacchettamento rispetto al precedente schema, al vertice per numero di dipendenti indicati c’è la neo direzione polizia Locale a quota 89 (74 sono istruttori di vigilanza, 14 funzionari ed un solo istruttore amministrativo); a seguire lavori pubblici/manutenzioni/patrimonio con 83 ed istruzione/sport/politiche giovanili con 77, con tre elementi in meno nel confronto con settembre. Le nuove direzioni? Risorse umane 31, mobilità/protezione civile 14 e ufficio unico delle entrate 8, l’area con meno personale a disposizione. Le altre in linea di massima restano le stesse, seppur con qualche perdita per tutti. Si parla del welfare (da 44 a 42), lo sviluppo economico/ambiente (da 21 a 20), attività finanziarie/governo societario (da 33 a 31), servizi digitali/innovazione/cultura/eventi valentiniani e altri eventi/turismo (da 65 a 62), affari istituzionali/generali-Gabinetto del sindaco (da 76 a 71) e pianificazione territoriale/edilizia privata (da 42 a 38). Da sottolineare che i dirigenti sono stati inseriti nelle singole direzioni a settembre e ora, invece, tutti sotto la stessa voce a parte.

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Nuovo ingresso dirigenziale?

In ambito dirigenziale qualcosa si potrebbe muovere in primavera. Il passaggio è contenuto nel documento istruttorio preparato dal direttore generale Claudio Carbone per spiegare il cambio di rotta: «È stata compiuta – si legge – una attenta attività di ricognizione e di verifica delle dotazioni umane e strumentali a seguito della quale si rende necessario rivisitare la struttura organizzativa dell’ente». Con riferimento in primis «alla opportunità di mantenimento della Area operativa complessa risorse umane- economiche tributarie, la cui istituzione, direttamente collegata al dg, era stata motivata anche dall’incertezza del rientro nell’organico dell’Ente di una figura dirigenziale in posizione di comando presso altra istituzione pubblica, non avendo la medesima formalizzato le proprie intenzioni di riprendere nell’immediato il servizio presso il Comune di Terni». Un’unità che, seppur in aspettativa non retribuita fino al 9 marzo 2024, «deve ritenersi parte integrante dell’organico dirigenziale del Comune». Futuro? Il check ha riguardato anche le «sopravvenute dimissioni della dottoressa Emanuela De Vincenzi, dirigente a tempo indeterminato dell’Ente, a far data dal 7 dicembre 2023, che, in attesa della valutazione di un nuovo ingresso sulla base delle future capacità assunzionali, rende necessario ridistribuire tutte le deleghe dirigenziali». Intanto nei corridoi comunali circolano già i primi rumors su nuove modifiche organizzative. Ci si sta abituando.

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