di S.F.
«È necessario sottolineare che alla data del 31 dicembre 2024 i scaglioni delle direzioni con scadenza 30 giugno 2024 e 30 novembre 2024 avrebbero dovuto avere un numero di ferie pregresse pari a zero. Esclusivamente uno scaglione della direzione ambiente-energia-trasporti ha smaltito tutti i giorni di ferie pregresse. Quindi possiamo concludere che l’atto di indirizzo per lo smaltimento non è stato rispettato eccetto per il caso sopra specificato». Il passaggio è contenuto nel controllo di gestione consuntivo 2024 del Comune di Terni, approvato giovedì dall’esecutivo Bandecchi. Si tratta di uno dei rilievi mossi.
Nel documento c’è una lunga serie di tabelle e analisi per, in sostanza, rispondere a due quesiti: se l’atto di indirizzo del novembre 2023 è stato rispettato (smaltimento ferie) e se il monte ferie (comprensivo di tutto) è diminuito nel periodo 30 giugno 2024-31 dicembre 2024. Nel primo caso la risposta è negativa, come riportato sopra. Nel secondo invece l’esito è positivo: «Complessivamente – si legge – tutte le direzioni sono riuscite a diminuire il saldo nel periodo considerato; è diminuito da 35.849 a 23.391 (-12.458) giorni equivalente nella media da 56,37 a 36,78 giorni per ogni singolo dipendente». L’obiettivo fallito riguarda lo smaltimento programmato e condiviso delle ferie pregresse pre 2023 e di quelle maturate nel 2023.
I numeri attuali? In primis 396 dipendenti – il 62,26% – del totale non ha giorni di ferie pregresse al 31 dicembre 2024. Tutti gli altri sì e non sono pochi. Quelle relative al 2024 dovranno essere smaltite entro il 30 giugno 2025. C’è un po’ di pressing sul tema: «Sono un diritto soggettivo del lavoratore, definito irrinunciabile e non monetizzabile. Nell’ipotesi di inerzia del dipendente nella fruizione delle ferie spettanti, il responsabile deve procedere all’assegnazione d’ufficio al fine di garantirne il pieno recupero psico-fisico, ed evitare, altresì, di incorrere in responsabilità».
Il saldo generale a fine 2024? «23.391 giorni (comprensive delle festività soppresse) e 23.282 giorni (escluse le festività soppresse). Si può subito notare che non sono state fruite 109 giorni di festività soppresse che avrebbero dovute essere fruite tutte entro questa data. Inoltre sono presenti anche le ferie anno precedente che avrebbero dovute essere fruite entro il 30 giugno 2024. Per quanto riguarda le ferie pregresse sono ancora di un numero considerevole». Con una lode: «La direzione istruzione-sport-politiche giovanili ha smaltito da sola più di ¼ di tutte le ferie smaltite dall’intera amministrazione (1.495 gg. su 5.861 gg.)».
In ogni caso la situazione è migliorata: «La situazione iniziale delle ferie pregresse al 31 dicembre 2022 era di 16.087 giorni. Il saldo è diminuito a 14.591 giorni al 30 giugno 2024 e ulteriormente sceso al 31 dicembre 2024 a 12.123 giorni. Nel periodo di un anno e mezzo, ovvero il periodo gennaio 2023 – giugno 2024 il Comune ha
smaltito 1.496 giorni mentre negli ultimi 6 mesi, ovvero il periodo luglio – dicembre 2024 l’amministrazione è riuscita a smaltire ben 2.468 giorni, per un totale degli ultimi due anni di 3.964 giorni di ferie pregresse. I dati, quindi, dimostrano che globalmente negli ultimi 6 mesi le direzioni si sono impegnate maggiormente rispetto al passato per smaltire le ferie pregresse». Ma per ora non basta.