di S.F.
Un bel po’ di avvisi emessi, 15.678, per un importo complessivo da 23,4 milioni di euro. È l’enorme mole di attività riguardante la riscossione coattiva per i tributi del Comune di Terni nel 2024: l’aggiornamento con cifre è contenuto nel consuntivo del controllo di gestione approvato dall’esecutivo Bandecchi giovedì scorso. Si parla nella fattispecie di Imu, Tari e Tasi delle vecchie annualità.
CONTROLLO DI GESTIONE 2024 COMUNE: IL PROBLEMA DELLE FERIE DA SMALTIRE

Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 sono stati emessi 13.534 per la vecchia Tari (valore per quasi 14 milioni di euro), 1.340 per l’Imu (9,1 milioni) e 804 per la Tasi (‘solo’ 466 mila euro). La percentuale di notifica è stata dell’88,94% e, di conseguenza, la somma notificata sfiora i 20 milioni di euro. Bene. E l’importo effettivamente pagato dai debitori?
CONTROLLO DI GESTIONE 2024, GIUNTA E CONSIGLIO: LA SUPERA L’1,2 MILIONI DI EURO

Il totale in questo caso è di 841 mila euro, poco sopra l’11% dell’importo generale: «Si precisa che gli importi indicati, riferiti agli atti emessi, notificati e pagati, costituiscono importi lordi e, quindi, comprensivi di interessi, sanzioni, spese di spedizione e riscossione». E oltretutto «sono puramente indicativi, considerato che per una stessa posizione debitoria possono essere emessi più atti (atto ingiuntivo, preavviso di fermo/ipoteca e fermo amministrativo/pignoramento/ipoteca)». In sostanza è un dato in costante evoluzione e, di conseguenza, destinato man mano ad aumentare nel corso del tempo (di mezzo, ad esempio, ci sono le rateizzazioni).

Interessante andare a vedere quanti atti per fermi amministrativi, pignoramenti ed ipoteche ci sono stati nel corso del 2024. Sono stati rispettivamente 2.438 per la Tari, 297 per l’Imu e 8 per la Tasi (importo emesso complessivo di poco superiore ai 3,3 milioni di euro). Per ora quello pagato è invece di circa 200 mila euro. Da palazzo Pierfelici, in linea generale, spiegano che «la direzione ufficio unico delle entrate comunali riscontra che, da verifiche effettuate sull’andamento delle procedure di riscossione con riferimento alle entrate pregresse, si evidenzia un notevole aumento della riscossione in conto residuo per l’occupazione suolo e quello riferito alle sanzioni amministrative Cds e violazioni regolamentari». Le cifre indicate in tal senso? 8,6 milioni riscossi nel 2023, poco oltre i 12,2 milioni nel 2024. Con variazione positiva del +40,65%.