Condannato a Perugia, voleva fuggire in Belize

L’accusa è di omicidio: lo hanno bloccato polizia e carabinieri e riportato in carcere

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Era stato condannato, in primo grado dal tribunale di Perugia, che lo aveva ritenuto essere il mandante dell’omicidio di Salvatore Conte, pregiudicato napoletano trovato morto il 28 settembre 2007 a Gubbio. Masi preparava a fuggire in Belize.

Il fuggiasco Si tratta di Salvatore Roberto Menzo, siciliano di Niscemi (Caltanissetta), considerato dalla squadra mobile di Perugia e dal commissariato di Assisi, che condussero le indagini, il capo della banda che avrebbe la responsabilità dell’omicidio, per faccende di di droga e denaro, e che sarebbe stato legato al clan camorristico dei
‘casalesi’.  Conte era stato condannato in primo grado, nel 2013, dal tribunale di Perugia, a 18 anni e sei mesi di reclusione.

Tentava la fuga Avendo approfittato della scadenza dei termini della custodia cautelare, era uscito dal carcere e si era trasferito con la famiglia in provincia di Siena. Gli investigatori, però, anche con la collaborazione dell’arma dei
carabinieri competente per territorio, avevano continuato a tenerlo sotto controllo e sarebbero emersi elementi definiti ‘incontrovertibili’, circa la sua volontà di lasciare l’Italia.

Documenti falsi In particolare l’uomo si sarebbe organizzato con un falso passaporto rumeno e con un avvocato sudamericano avrebbe organizzato il suo trasferimento nel Belize, dopo un vero e proprio studio giuridico sulle condizioni per l’estradizione in Italia. Per ottenere un permesso di soggiorno regolare – sempre secondo gli investigatori – aveva anche organizzato un matrimonio con una donna proveniente proprio da quel Paese. Le
nozze erano state fissate a Niscemi, dove intanto nel gennaio scorso aveva ristabilito la sua residenza anagrafica.

Riarrestato In base alle risultanze delle indagini, la Corte d’assise d’appello di Perugia ha emesso un provvedimento di ripristino della custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, che è stato arrestato da polizia e carabinieri e ricondotto in carcere.

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