di M.L.S.
Nessun ‘Rambo’ o squadre speciali ma gruppi di controllo formati da residenti di un determinato quartiere o zona della città: occhi che vigilano contro reati e ‘giri’ sospetti, pronti a collaborare con le forze dell’ordine per la sicurezza della città. A Terni arriva il ‘controllo di vicinato’ che, unitamente alle telecamere di sicurezza, servirà a rendere la città più sicura. I progetti, che fanno parte di due protocolli d’intesa tra Comune e Prefettura, sono stati annunciati e illustrati dal vice sindaco Riccardo Corridore.
In particolare, a destare più curiosità è senza dubbio il ‘controllo di vicinato’, progetto incentrato sulla collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine. I gruppi di controllo non si sostituiscono alle forze di polizia, che hanno il compito esclusivo di svolgere l’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati. La finalità è quella di aumentare la soglia di attenzione rispetto ad eventi anomali.
Cosa fa un gruppo? Presta attenzione a quello che avviene nella propria area di competenza nella vita quotidiana. Collabora con le forze dell’ordine segnalando, tramite un coordinatore, situazioni inusuali o comportamenti sospetti. Collabora con i vicini attraverso comportamenti di reciproca assistenza (sostegno ai vicini anziani e soli, ritiro della posta in caso di assenza, sorveglianza reciproca delle case etc.). Crea un canale di comunicazione per scambiare rapidamente informazioni tra vicini e riversarle al coordinatore del gruppo. Individua i fattori di rischio ambientale, anche sulla base delle indicazioni fornite dal coordinatore secondo i criteri indicati dalle forze di polizia, che favoriscono furti e truffe.
Poi ci sono anche i vigilantes. In questo caso si tratta del progetto ‘Mille occhi sulla città’ che ricalca quello messo in atto lo scorso anno dal sindaco Stefano Bandecchi con la sua università Niccolò Cusano e le guardie giurate Securpool che vigilavano su beni, monumenti, piazze, fontane, cimiteri e scuole, ma che ora è affidato direttamente dall’amministrazione comunale. Gli istituti di vigilanza potranno osservare e riferire alle forze dell’ordine nell’ambito della propria attività.