Coronavirus, turismo: «Stato di crisi»

L’sos di Confcommercio Umbria: «Le imprese si aspettano un aiuto concreto. Disdette nel breve periodo arrivate al 70%»

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Effetto coronavirus – in Umbria al momento non ci sono casi accertati – su tutti i settori. A lanciare l’allarme in particolar modo per il turismo è Confcommercio Umbria, che parla di ‘stato di calamità’: «70% di disdette nel breve periodo, le nostre stime sono pesantissime».

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I dati e la psicosi

Ad esporre la situazione attuale è il presidente Giorgio Mencaroni: «Gli alberghi umbri hanno registrato ad oggi oltre il 70% di disdette nel breve periodo, ma la situazione è estremamente fluida. Da maggio in poi, sappiamo solo che in molti stanno già verificando la possibilità di rinunciare a venire in Umbria, che c’è l’azzeramento del turismo scolastico, che molti grandi eventi sono stati già annullati e altri sono a rischio. Le nostre agenzie di viaggio si trovano a fronteggiare una situazione pesantissima, tra disinformazione, rimborsi per viaggi mancati e difficoltà nel recupero dei servizi già pagati ai fornitori e mai utilizzati. Bar e ristoranti stanno accusando pesantemente il colpo. Anche le guide turistiche sono in crisi come tutto l’indotto, esercizi commerciali di vicinato compresi, che ruota attorno al turismo: in Umbria una fetta importante dell’economia regionale. Tutte queste imprese, che in pochi giorni hanno visto crollare i loro riferimenti e ribaltare le loro prospettive di lavoro, hanno bisogno di interventi urgentissimi. Bisogna fare molto, molto presto, e bene».

Assisi

Stato di crisi

Confcommercio – sottolinea Mencaroni – «ha già chiesto il riconoscimento a livello nazionale dello stato di crisi. Ha costituito al suo interno una task force per fornire informazioni corrette e assistenza alle nostre imprese, di cui facciamo parte anche noi umbri, ed è in contatto costante con il governo in vista dei provvedimenti attesi. Anche la Regione Umbria si è attivata subito per costituire il tavolo di lavoro che provvederà a monitorare costantemente la situazione delle imprese umbre dei diversi settori, al quale Confcommercio fornirà tutto il contributo necessario di analisi e di proposta. Perché le imprese si aspettano un aiuto concreto, nel più breve tempo possibile».

Cosa si chiede: scadenze fiscali, moratoria, calmieramento

La confederazione chiede «misure straordinarie per fronteggiare una situazione di straordinaria gravità. Le linee di intervento dovrebbero riguardare: la proroga delle scadenze fiscali e contributive; la moratoria dei mutui e l’attivazione del fondo centrale di garanzia; l’utilizzazione degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale anche in favore dei dipendenti di micro e piccole imprese; un sistema di indennità per i lavoratori autonomi; una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale a tutela del Made in Italy e del turismo italiano.
Confcommercio Umbria chiede anche di calmierare il prezzo dei presidi di prima necessità. A livello locale è urgente lo slittamento dei termini per la rendicontazione degli investimenti effettuati dalle imprese ricettive umbre, in questo momento in gravi difficoltà, relativi ai bandi regionali, a cominciare dal bando Charme».

 

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