Accordo Figc-Governo protocollo allenamenti

Resta però l’incognita sulla ripresa dei tornei: tutto dipende da quante positività ci saranno e da come dovranno essere gestite. Il governo: «No al modello tedesco»

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Per ora, l’unica notizia certa, è la disponibilità, offerta dalla Federcalcio (e che presto sarà ratificata anche dalla Uefa), di prolungare il termine ultimo per la conclusione dei campionati anche oltre il 2 agosto, per poi dedicarsi alle coppe nazionali e a quelle internazionali. Ciò dopo che il confronto fra la Figc e il comitato tecnico scientifico del governo ha dato esito positivo: ora il protocollo sugli allenamenti passerà al ministero della salute, per la definitiva approvazione e far ripartire gli allenamenti.

Si gioca ad agosto

Nel caso si ripartisse anche con i tornei, si potrebbero completare i campionati a ridosso di ferragosto o subito dopo… per poi dedicarsi alle coppe. Una opzione che in verità la serie B aveva già contemplato nei giorni scorsi, col famoso comunicato che stabiliva nei famosi tre mesi il tempo necessario per portare a termine le competizioni senza il cambio di format. Per il resto, si naviga a vista.

Orientamenti diversi

E mentre in serie A la sensazione è che si voglia riprendere ad ogni costo, nonostante continuino a spuntar fuori casi di positività, la serie B è più attendista ed è divisa fra la necessità di rispettare il merito sportivo e l’urgenza di salvaguardare i bilanci che sembrerebbero al riparo più con lo stop che con la prosecuzione dei tornei, considerando l’aggravio di costi che il ferrei protocollo sanitario porterebbe con sé e i diminuiti incassi dal botteghino ma anche dalle tv.

Gravina parla anche di C…

Dopo l’incontro tra il Comitato tecnico-scientifico del governo e la FIGC per discutere del protocollo di sicurezza, il presidente Gravina si è detto favorevole alla ripresa dei tre campionati professionistici, pur con partenze differenziate e sfalsate nel tempo, mentre appare certo lo stop definitivo per dilettanti e giovanili. Non è un caso che il presidente della federcalcio abbia parlato di tre categorie professionistiche, includendo quindi anche la serie C: viste le minacce di ricorsi che sono partite ad esempio da Terni, non è escluso quindi che – se si riprenderà a giocare in serie A e in serie B – anche la serie C alla fine decida di fare i playoff, magari in versione smart, per decretare la quarta promossa.

L’apertura del ministro Spadafora

Più possibilista rispetto ai giorni scorsi anche il ministro Spadafora, che in un video su facebook ha cercato di tranquillizzare tifosi e presidenti, visto che – come detto più volte – non ci tiene proprio a passare per il becchino del calcio italiano.

Verifiche ogni 15 giorni

Si andrà avanti comunque necessariamente a tappe, valutando con cadenza settimanale o al massimo quindicinale, l’andamento dei contagi su base nazionale e in particolare fra i tesserati. La prossima valutazione si avrà poi dopo il 18 maggio: se a partire da quella data, in cui sono previste ulteriori aperture, “i dati della curva epidemiologica saranno positivi e si confermerà il trend di decrescita, allora si potrà immaginare un ulteriore allentamento, con una prosecuzione degli allenamenti per altri 15 giorni. E poi, eventualmente, si potrà valutare una riapertura del campionato”.

Se c’è un positivo, la squadra va in quarantena

Non piace invece al governo italiano il modello tedesco, che prevede di isolare, in caso di positività, il solo giocatore che dovesse risultare contagiato: se risulta positivo anche un solo giocatore, anche tutti gli altri dovranno andare in quarantena, fa sapere il sottosegretario Zampa. Prossima puntata il 13 maggio, quando ci sarà l’assemblea di serie A: si parlerà di ripresa e soprattutto di soldi, derivanti dai diritti televisivi. Da quella riunione si capirà di più sul futuro del calcio in Italia. Per la massima serie ma anche per la cadetteria.

Intanto Cosmi parla alla Gazza (diretta Instagram)

 

 

 

 

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Rivivi la diretta di Serse Cosmi e Nicola Binda

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