Non solo Marsciano, altre celebrazioni finiscono nel mirino

Dopo il ‘caso Ammeto’, addirittura una denuncia per un prete a Pontevalleceppi di Perugia. C’è poi la diatriba sulla benedizione delle palme. E c’è chi si salva con un ‘trucco’

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La benedizione con o senza acqua, le palme distribuite o no, la chiesa aperta quando non c’è messa e chiusa quando invece c’è, la comunione non proibita ma nessuna prescrizione su guanti e mascherina. E potremmo continuare. Di certo, nonostante le linee guida del ministero dell’interno stabilissero dei criteri precisi – peraltro non granché pubblicizzati – la particolarità dei riti pasquali e il loro radicamento fra i fedeli, di certo non ha aiutato a fare chiarezza. E così ci sono scappati gli errori e le polemiche.

LA MESSA DI MARSCIANO (VIDEO)LA DIFESA DEL PARROCOLA LINEA DURA DEL SINDACO

Tante cose che non tornano

Il caso di Ammeto di Marsciano è stato clamoroso: divampato sui social, si è concluso (per il momento) con una ordinanza di isolamento per i 14 che quella mattina erano presenti nella piccola chiesa dove Don Andrea stava celebrando la messa della domenica delle Palme. Ma ce ne sono stati diversi altri. In tanti, ad esempio, hanno fatto notare come le acquesantiere non fossero state svuotare, come invece era stato chiesto in una delle prime circolari dopo il divampare dell’emergenza, fin dalla fine di febbraio. Così come, ai più, era sembrato anomalo l’avvertimento sulle palme benedette lasciate in chiesa. In teoria una possibilità per chi va a pregare da solo (pratica non vietata) che però in pratica in alcuni casi si è trasformata in un invito ad uscire di casa se non addirittura all’assembramento.

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Denunciato il parroco di Pontevalleceppi

In una delle frazioni di Perugia, a Pontevalleceppi, sono intervenuti addirittura agenti di polizia, per multare il parroco per violazione delle indicazioni del ministero dell’interno. Intervento chiesto, a quanto pare, da una segnalazione. E in effetti i poliziotti, arrivati sul posto, hanno trovato le porte della chiesa aperte e gente in piazza. A prima vista, un vero e proprio assembramento. Da qui la sanzione.

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La difesa: «Abbiamo aperto dopo la messa»

In questo caso, la difesa arriva ed è veemente. Sulla pagina facebook dell’unità pastorale appare un lungo messaggio del parroco: «Desidero chiarire definitivamente quello che è successo la Domenica delle Palme (5 aprile 2020). La Santa Messa è stata celebrata in video diretta alle ore 11 a porte chiuse e con la presenza di 10-11 persone me compreso. C’erano coloro che hanno reso possibile la ripresa video, due lettori chiamati a servire all’altare e quelle poche persone che stavano in fondo alla chiesa a debita distanza l’uno dall’altro. La messa è terminata verso le 12. Le palme erano state benedette da me il giorno prima nel salone parrocchiale a porte chiuse. Ebbene, dopo la messa sono state aperte le porte della chiesa per permettere alle persone di entrare e venire a pregare singolarmente. Nel frattempo, due poliziotti sono entrati alle 12,20 e avendo visto diverse persone sulla piazza hanno pensato probabilmente che tutte queste persone avessero partecipato alla Santa Messa, ma non è assolutamente così».

Ci possono stare o no?

Quella dei collaboratori necessari e autorizzati è grosso modo la stessa spiegazione di Don Andrea, il parroco di Marsciano, messo all’indice soprattutto per la comunione data senza guanti. Ma a ben vedere anche don Domenico (il parroco di Ponte Valleceppi) dà la comunione ai presenti senza guanti e così tutti gli altri.  E in tante altre celebrazioni c’erano oltre 10 persone in chiesa. In quella di Spoleto, celebrata dal presidente Cei Renato Boccardo si contano almeno 12 fra sacerdoti e chierichetti a poca distanza (come dimostra la foto). Solo che alcuni sono stati multati (Don Domenico), altri sono stati messi in isolamento (Don Andrea e tutti quelli di Ammeto), tutti gli altri se la sono cavata, magari grazie a sindaci e testimoni meno zelanti. E grazie anche a un piccolo escamotage tecnico: durante lo streaming, per ragioni di privacy, in molte celebrazioni il momento dell’eucarestia non è stato inquadrato.

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