Coronavirus, paziente Assisi è ‘negativa’

Al 7° mese di gravidanza, era stata ricoverata sabato perché sospettata di aver contratto la patologia. Negativo anche il secondo test

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Dopo il primo, quello di sabato, è risultato negativo anche il secondo test volto ad individuare l’eventuale contagio da Coronavirus nella paziente 35enne del nord Italia, al settimo mese di gravidanza, che nella notte fra venerdì e sabato aveva soggiornato presso un B&B ad Assisi. La donna era stata ricoverata all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia sabato pomeriggio perché sospettata di aver contratto il virus.

La task force

Sotto osservazione

L’annuncio del caso sospetto era stato dato sabato pomeriggio dalla Regione Umbria dopo l’incontro della task force regionale: «C’è un caso che presenta caratteristiche di ‘sospetto’ – era la nota – già comunque, da subito, monitorato dai servizi sanitari territoriali. Si tratta di una persona, ora in isolamento, ospitata in una piccola struttura ricettiva umbra che presenta sintomi respiratori e che avrebbe avuto contatti in tempi recenti con un soggetto che avrebbe contratto il Coronavirus in Lombardia». Dopo l’isolamento all’ospedale di Perugia, il ‘sospiro di sollievo’ per la donna.

L’annuncio. Stop a gite

La persona sottoposta ad accertamenti è una donna originaria del nord Italia che ha alloggiato in una piccola struttura turistica di Assisi (Perugia). Così la Regione dopo l’esito del primo esame: «La direzione sanità comunica che l’esito del primo test sul paziente non umbro, che era ospite in una struttura ricettiva della regione, è negativo. Come da protocollo, sarà effettuato un secondo test». Intanto a livello nazionale il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha comunicato lo stop alle gite scolastiche per l’Italia e per l’estero: è una delle misure straordinarie adottate dal governo per fronteggiare il problema.

Sospetto a Trestina, famiglia in quarantena

Un’altra situazione in corso di approfondimento è relativa ad un’altra donna, della provincia di Lodi, a Trestina, nei pressi di che a Trestina (Città di Castello) aveva avuto contatti con un caso acclarato di Coronavirus. Lo rende noto un comunicato di Daniela Felicioni, direttore del distretto sanitario Alto Tevere umbro, specificando che la segnalazione arrivava dalla Usl di Lodi. La signora, senza sintomi, ha lasciato volontariamente la località di Trestina, dove si era recata negli ultimi giorni, dopo aver informato il dipartimento di prevenzione che le ha raccomandato di mettersi in auto e recarsi direttamente alla propria residenza senza fare soste, sotto la sua diretta responsabilità. Della cosa è stata informata anche la locale stazione di polizia e la Usl di residenza della donna. «Si tiene a precisare che la signora è sempre stata asintomatica. I familiari della persona sono in regime di quarantena per ovvi motivi precauzionali», spiega la nota. Il sindaco, Luciano Bacchetta comunica che «terrà costantemente informata la comunità locale» invitando tutti al rispetto delle norme igienico-sanitarie diramate a livello nazionale e dalla task-force regionale.

La Task Force

Sabato mattina a Foligno, nella sede della Protezione civile, si è riunita la task force attivata dalla Regione Umbria per fronteggiare e prevenire la diffusione dell’infezione da Coronavirus. La riunione, presieduta dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, con il prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia e il direttore regionale alla sanità Claudio Dario, era anche finalizzata ad un confronto in videoconferenza con il comitato operativo del dipartimento nazionale della Protezione civile, per ricevere indirizzi e direttive per la gestione organizzativa regionale in sinergia con le altre regioni. Presiedeva il comitato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il ministro della salute Roberto Speranza, il ministro degli affari esteri Luigi di Maio, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli. Nel corso dell’incontro è stata ribadita la piena operatività della macchina organizzativa della Regione in linea con le direttive nazionali.

L’ospedale di Perugia

Numero verde, chiamate in aumento

Alle ore 18 di sabato sono state ottanta le chiamate ricevute nel corso della giornata dagli operatori del numero verde attivato dalla Regione Umbria (800.63.63.63) per ascoltare i cittadini che hanno la necessità di avere notizie sulle modalità di contagio da Coronavirus e sulle misure da adottare anche a scopo di prevenzione. «A differenza degli altri giorni in cui le telefonate in media non hanno superato il numero di dieci – riporta una nota della Regione -, oggi (sabato, ndR) dopo le notizie dei casi accertati in altre regioni e di un caso sospetto da verificare sul territorio regionale, gli operatori hanno registrato un’impennata di chiamate che arrivano prevalentemente dall’Umbria con la richiesta di notizie sul caso sospetto e sulla tempistica del risultato delle analisi di laboratorio effettuate per accertare il reale contagio. È stato deciso di potenziare, a partire dalla prossima settimana, il numero di operatori con competenze sanitarie che risponderanno al numero verde». In proposito i medici della task force e il direttore regionale alla sanità rassicurano che «è stato rispettato a pieno il protocollo ministeriale e che il paziente con sintomi sospetti è in isolamento».

NurSind: «Preoccupati»

In seguito alla notizia del primo caso sospetto in Umbria, è il coordinatore regionale NurSind (Sindacato delle professioni infermieristiche) ad intervenire: «Chiediamo – le parole di Marco Erozzardi – informazioni relative agli interventi che Regione Umbria ha già messo in essere a tutela degli infermieri e del personale sanitario che inevitabilmente potrà essere maggiormente esposto. Preoccupati della già grave situazione riguardante la carenza di personale infermieristico delle aziende sanitarie umbre, vi esortiamo ad attuare tutti gli interventi previsti dalle linee guida internazionali per prevenire e limitare il diffondersi del virus tra gli operatori sanitari e tra la popolazione tutta».

Salta gara della Bartoccini a Perugia

C’è una conseguenza anche di tipo sportivo, con blocco sia in Lombardia che in Veneto. La Bartoccini non disputerà domenica pomeriggio la sfida di Brescia contro la Banca Valsabbina Millennium: garà rinviata a data da destinarsi.

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