Coronavirus, quando i libri arrivano a casa

Spoleto, Roberto D’Orsi: «Così proviamo a mantenere un briciolo di normalità. Con tutte le precauzioni del caso»

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di A.T.

Libri a domicilio. È questo il progetto avviato dal titolare della libreria Ubik di Spoleto, azienda franchising che conta diversi punti vendita in tutta Italia, con lo scopo di consegnare direttamente a casa i libri di quei clienti che, chiusi in casa per precauzione, non rinunciano alla lettura o che ne approfittano proprio grazie al tempo libero. «Ho pubblicato il servizio su una famosa pagina Facebook di Spoleto e in 24 ore ha ricevuto 140 like, molte condivisioni ma soprattutto sei consegne da effettuare solo nella giornata di oggi», racconta il titolare della libreria, Roberto D’Orsi, che rivela: «Mia sorella mi ha dato l’idea. Ho chiamato la Ubik e mi hanno detto che già altri punti vendita aveva cominciato questo servizio».

Un briciolo di normalità

Giornate come queste possono sembrare più lunghe del solito, ma quale momento migliore per riscoprire attività tralasciate o scoprirne di nuove? La lettura, per gli antichi, rientrava nelle attività di ozio, nel senso più radicato del termine: ‘otium’, dal latino, inteso come tempo libero dalle occupazioni della vita politica e dagli affari pubblici da dedicare, invece, alla cura della casa o all’attività letteraria. Qualcosa che solo in pochi, all’epoca, potevano fare e che invece oggi, e soprattutto adesso, è alla portata di tutti. «Il coronavirus ha portato un calo delle vendite – spiega Roberto – ma non ho voluto chiudere. Torno a casa soddisfatto perché prima di tutto garantisco un servizio, mantengo un briciolo di normalità in questo periodo caotico e infine porto a casa qualcosa e contribuisco al benessere della mia famiglia».

Torna ‘l’ozio’

L’attività a domicilio avviata da Roberto verrà effettuato garantendo e rispettando le norme di sicurezza imposte dall’emergenza. Indosserà quindi guanti e mascherine monouso da cambiare ad ogni consegna e manterrà la distanza di sicurezza col cliente. «Credo che se si utilizzano le giuste precauzioni si può rimanere aperti, fintanto che si può manteniamo un po’ di normalità». Un viaggio al contrario che porterà i libri dal negozio in casa, cercando di mantenere viva e attiva la curiosità dei lettori e facendo riscoprire ‘l’ozio’ a chi lo aveva perso nella frenesia del mondo globalizzato: «Umberto Eco era solito dire ‘Il libraio è un traghettatore che porta il lettore in un mondo che non conosce, l’editoria’. Questa volta farò il percorso inverso».

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