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Home » Piano vaccinazione: «A gennaio i primi. Gratuito per tutti»

Piano vaccinazione: «A gennaio i primi. Gratuito per tutti»

di Simone Francioli
2 Dicembre 2020
in Altre notizie, Ambiente e salute, Coronavirus, In evidenza
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Roberto Speranza

Roberto Speranza

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«L’acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti, non sarà ammissibile nessuna disuguaglianza in tal senso. Probabile che da gennaio avremo i primi vaccini, è la svolta che auspichiamo e sul quale lavoriamo da mesi: per ora nessun è stato approvato dalla agenzie regolatorie (c’è anche l’europea Ema), ma i segnali sono incoraggianti». Lo ha detto il ministro della Salute mercoledì mattina in Senato per comunicare il piano di vaccinazione per il Covid-19.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Luce in fondo al tunnel. La dotazione e l’immunità di gregge

Speranza ha sottolineato che «dopo mesi difficili voglio lanciare un messaggio di ragionata fiducia. Ora c’è il piano strategico, poi ci sarà l’esecutivo sulla base dei processi autorizzativi delle agenzie. Si vede la luce in fondo al tunnel. Al momento non disponiamo l’obbligatorietà della vaccinazione, il nostro obiettivo è raggiungere al più presto l’immunità di gregge e serve il contributo di tutti per affrontare questa fase di transizione e resistenza». L’Italia – ha aggiunto Speranza – ha opzionato 202 milioni 573 mila dosi di vaccino: «Rappresenterebbe una dotazione sufficiente per, potenzialmente, vaccinare tutta la popolazione e avere scote. Probabile che saranno necessarie  due dosi per ogni vaccinazione, a breve distanza temporale. Per ora – ha specificato – non c’è evidenza scientifica sulla durata dell’immunità prodotto dal vaccino».

VACCINI, CHIESTA DISPONIBILITÀ QUATTRO OSPEDALI

Le prime categorie a riceverlo ed i numeri

Alcune categorie avranno la precedenza: «Una scelta non facile. La priorità sarà per gli operatori sanitari e socio sanitari, personale delle Rsa e presidi per gli anziani, persone in età avanzata». A seguire i numeri: «Nel primo caso di parla di 1,4 milioni di persone,  quindi personale ed ospiti Rsa (circa 570 mila), gli ‘over’ 80 (4 milioni 442 mila) e coloro compresi nella fascia di età tra i 60 ed i 79 anni (oltre 13 milioni). Poi la popolazione con almeno una comorbidità cronica, pari a 7,4 milioni; alcune di queste categorie saranno le prime a ricevere il vaccino. Con l’aumento delle dosi – le parole di Speranza – si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie: servizi essenziali come insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e luoghi di comunità».

La distribuzione e la tipologia di vaccini

Focus sulla distribuzione: «Le trattative avviate si sono concentrate su un gruppo di aziende che stanno sviluppando vaccini con diversa tecnologia. Le dosi saranno distribuite agli Stati membri sulla base della popolazione a partire dal primo trimestre 2021 ed una più significativa distribuzione nel 2° e 3° trimestre, per completarsi poi nel 4° trimestre 2021. Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine l’Italia potrebbe contare sulle seguenti dosi: 40,38 milioni con AstraZeneca, Johnson & Johnson 26,92 milioni, Sanofi 40,38 milioni, Pfizer-BioNTech 26,92 milioni, CureVac 30,28 milioni, Moderna, 10,768 milioni. Sono numeri subordinati ai già citati processi autorizzativi». Speranza ha quindi aggiunto che per l’immissione in commercio l’Ema finora ha indicato due date per le prime autorizzazioni: «Potrebbe esprimersi il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-BioNTech e il 12 gennaio su Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre 2021, da contratto, dovrebbero fornirci rispettivamente 8 milioni 749 mila e 1 milioni 346 mila dosi. Il cuore della campagna vaccinale sarà tra la prossima primavera e l’estate».

La logistica e la governance

Operazione complessa dal punto di vista logistico: «L’approvvigionamento e il trasporto saranno di competenza del commissario straordinario (Arcuri, ndR). Nei piani di fattibilità e delle forniture delle attrezzature sono stati considerati diversi aspetti, tra cui la catena del freddo estrema per la conservazione di alcuni vaccini o la catena del freddo standard (ci sarà il coinvolgimento delle forze armate). Per quest’ultimi, riguardanti vaccini tra i 2 e gli 8 gradi, si adotterà modulo di distribuzione con sito nazionale di stoccaggio e territoriali di secondo livelli. Per quel che concerne quelli con catena del freddo estrema sarà consegnati direttamente dall’azienda produttrice presso 300 punti vaccinali già condivisi con Regioni e Province autonome». Attenzione anche sulla governance: «Nella fase iniziale della campagna vaccinale si prevede una gestione centralizzata della vaccinazione con l’identificazione di siti ospedalieri e l’impiego di unità mobili destinate alla vaccinazione delle persone impossibilità a raggiungere i punti. Il personale – ha proseguito Speranza – delle unità vaccinali sarà costituito da un numero flessibile di medici, infermieri, assistenti sanitari, Oss e personale amministrativo di supporto: si stima un fabbisogno massimo di circa 20 mila persone. Si prevede di agire con ricorso alle professionalità esistenti anche attraverso la pubblicazione di un invito a manifestare disponibilità a contribuire, con contratti ad hoc».

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