Covid, ‘IoNonApro’: «Porgeteci una mano per evitare il peggio»

Città di Castello – La missiva del gruppo di professionisti del settore ristorazione e somministrazione che hanno partecipato alla manifestazione in piazza Matteotti

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In merito ad #IoApro1501 riceviamo e pubblichiamo una presa di posizione di un gruppo di professionisti di Città di Castello

Siamo un gruppo di professionisti del settore ristorazione e somministrazione, siamo coloro che la sera del 15 gennaio in piazza Matteotti hanno dato vita alle azioni di protesta ‘IoNonApro’ in contrapposizione alle varie manifestazione tenutesi in tutta Italia in contemporanea. In contrapposizione nelle modalità ma non nell’ideologia della protesta, che è quella di tornare a lavorare il prima possibile nel massimo rispetto delle norme igienico sanitarie.

‘DAL GALE’ A PERUGIA, APERTURA E FORZE DELL’ORDINE – FOTO E VIDEO

Il momento è molto particolare e grave per noi e per tutta la cittadinanza; costretti a restrizioni e drastiche revisioni sui propri bilanci d’azienda e familiari, chi per perdita del lavoro chi per l’entrata nell’ammortizzatore sociale cassa integrazione che sappiamo benissimo tutti darti il 60% circa del normale stipendio e dartelo quando possibile.

«LA NOSTRA CENA AL SAPOR DI LIBERTÀ» – LA TESTIMONIANZA

Noi professionisti di questo settore abbiamo avuto 600 euro a partita Iva e pochi altri spiccioli, i cosi detti ristori. È palese a tutti che per un breve periodo con i 600 euro e pochi ristori avremmo potuto sfangarla stringendo le spalle ma purtroppo la situazione persiste oramai da un anno e non si sa cosa ci riservi il futuro.

Le aperture, chiusure, aperture a orario ridotto e i cambi di colore comunicati sempre all’ultimo minuto, anche se capiamo siano stati dettati dall’emergenza e li condividiamo, ci hanno creato un danno maggiore che se fossimo stati chiusi per un anno consecutivo, per questo anche penalizzati negli aiuti con il dire ‘per i periodi che avete lavorato non vi aspetta nessun ristoro’.

A questa protesta eravamo circa 50 partite Iva del nostro comune ma le rappresentavamo tutte! Rappresentavamo soprattutto il disagio che stiamo vivendo tutti, senza mettere in secondo piano le nostre maestranze, che per noi tutti diventano nel tempo le nostre seconde famiglie, tant’è che si sono strettii tutti a noi nella protesta.

Considerato tutto ciò, chiediamo a lei, signor sindaco della nostra città e all’amministrazione tutta di porgerci una mano, venire incontro alle nostre impellenti necessità a far sì che questo nostro centro storico e periferie tutte non si svuotino di quelle attività, oramai al collasso e rischio di chiusura definitiva, importantissime per la socialità dei nostri cittadini e indispensabile; per il turismo di Città di Castello, che da tempo ormai sta scivolando sempre più nel dimenticatoio anche per il turista.

Detto questo: si chiede al sindaco di Città di Castello e all’assessorato al commercio l’apertura di un tavolo di confronto a far sì che la nostra amministrazione ascolti le nostre richieste e possa mettere in campo tutti gli aiuti e strumenti a sua disposizione scongiurando il peggio a noi tutti.

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