#IOAPRO1501, i clienti: «La nostra cena al sapor di Libertà»

Lettera testimonianza del gruppo di cittadini disobbedienti che venerdì sera hanno prenotato quasi l’intera sala del locale di Perugia rimasto aperto anche oltre le 18. C’era anche un medico biologo che faceva volantinaggio

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di P.C.

Ha destato scalpore l’iniziativa dei gestori del ristorante ‘Dal Gale’, che – aderendo alla protesta #IOAPRO1501 – ha deciso per l’appunto di accogliere clienti anche a cena. Dei 60 posti a sedere, ne sono stati resi disponibili appena 24, in ossequio alle norme sul distanziamento. Di questi, quasi una ventina sono stati prenotati da alcuni attivisti perugini che, all’oscuro finanche del proprietario, hanno voluto dimostrare la loro vicinanza con un gesto simbolico. Fra di loro, un legale, che rassicurava gli altri sulla possibilità di ricorrere contro le sanzioni, e un biologo, che distribuiva volantini su presunte strategie di cura alternative. Lo slogan: Riapriamo l’Italia in sicurezza. Poi, mentre all’esterno le forze dell’ordine compilavano il verbale, hanno brindato alla costituzione e alla libertà.

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La testimonianza dei clienti

L’indomani, è arrivata poi in redazione una lettera, nella quale, firmandosi come ‘Clienti-cittadini disobbedienti’ hanno spiegato le motivazioni del loro gesto: «Siamo stati in tanti a violare la sciocca legge secondo la quale il covid è pericoloso solo dopo le 18 e per protestare contro un governo che con i suoi DPCM viola la Costituzione, calpesta i fondamentali diritti di Libertà e condanna drammaticamente al fallimento centinaia di migliaia di piccole e medie aziende e milioni di lavoratori».

Infine: «Abbiamo tutti allegramente mangiato un’ottima pizza, bevuto una buona birra, rispettando le stesse regole di distanziamento e igiene che valgono per i pranzi, e inneggiato ai diritti di Libertà e alla difesa della Costituzione della Repubblica italiana, che prevale su tutti i vessatori e scriteriati decreti del governo Conte».

La chiusura e le multe

Nella lettera, i ‘cittadini-clienti’ rivendicano di aver fatto saltare il proposito delle forze dell’ordine di multare tutti e chiudere il locale, anzi se la prendono con i media che (come umbriaon.it) hanno riportato tali notizie. In realtà, dopo che loro sono andati via, gli agenti di polizia (che avevano identificato tutti), hanno lasciato al gestore un verbale, con la sanzione di 400 euro e l’intimazione alla chiusura per cinque giorni. Che sia legittima o meno saranno eventuali procedimenti amministrativi a stabilirlo. Ma le sanzioni sono state erogate, così come abbiamo scritto.

Serata movimentata Dal Gale

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