di Alice Tombesi
La notifica di una positività al Covid, la chiamata della Usl per il tracciamento dei contatti, il ritiro dei rifiuti di un contagiato necessariamente separati e trattati in modo diverso: un ritardo a cascata su questa catena di dinamiche che si attivano per ogni singolo positivo al Covid. Con l’aumentare dei numeri è fisiologico – come in Umbria anche nel resto d’Italia – che il sistema si inceppi o non segua una tabella di marcia precisa e puntuale. Il senso di frustrazione, però, dalla parte di chi è positivo e aspetta una chiamata o aspetta di liberarsi di giorni di spazzatura accumulata inizia a farsi pressante. E arriva dopo mesi di lockdown e restrizioni che pensavamo di aver lasciato da parte per un po’.
CRESCITA CASI COVID, IL SISTEMA DEI RIFIUTI RISCHIA IL ‘DEFAULT’
La denuncia e la replica
«Noi siamo tutti positivi, io mio marito e mio figlio – racconta una signora di Terni – ma ancora alla Usl non è arrivata la notifica della nostra positività e di conseguenza nemmeno all’Asm. È da una settimana, quindi, che accumulo la spazzatura in terrazzo, dove tra l’altro è l’unico posto all’aria aperta dove posso far uscire mio figlio di 2 anni». Da parte di Asm viene ribadito un ritardo a monte nelle comunicazioni: «Le strutture del Comune e della Usl che hanno seguito questo servizio – afferma Leonardo Carloni, responsabile tecnico – stanno cercando insieme a noi di Asm Terni di far fronte all’aumento repentino delle attività di ritiro dei rifiuti. Per questo stiamo preparando una brochure informativa e attiveremo a brevissimo un numero telefonico dedicato e presidiato tutte le mattine che sarà reperibile sul sito di Asm e sulla sua nostra pagina social. Nel frattempo che attendiamo il nullaosta del Comune, il consiglio che diamo è quello di portare pazienza, separare la spazzatura e isolarla in sacchi doppi non differenziati».