Covid, l’Umbria spera nella promozione. Ma il Natale sarà isolato e povero di eventi

Natale a rischio per le tante realtà che vivono di turismo. Eventi annullati e ristoratori disperati

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Giovedì e venerdì dovrebbero essere i giorni decisivi per tracciare le linee guida contenute nel nuovo Dpcm, quello di Natale, che dovrebbe essere in vigore per due settimane dal 4 dicembre. A Palazzo Chigi, dal primo pomeriggio di giovedì sono in riunione il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza Presenti, inoltre, i ministri Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova, Alfonso Bonafede e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Poi il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia incontra le Regioni, l’Anci e l’Upi in seguito alla richiesta arrivata dai presidenti per un confronto sul prossimo Dpcm. All’incontro anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

L’UMBRIA SPERA DI TORNARE GIALLA INTANTO RIAPROMO LE PRIME MEDIE

Natale a rischio per il turismo

Dopo la proroga della zona Arancione fino al 3 dicembre la speranza di tutti è che si possa tornare in zona gialla, allentando un po’ le misure, come del resto ha già cominciato a fare, pur con la massima cautela, anche la presidente Tesei, riammettendo in classe alcuni ragazzi delle scuole medie inferiori. Resta invece la forte incognita sul Natale. Il governo sembra intenzionato a confermare le limitazioni addirittura fino al 10 gennaio, il che per l’Umbria, regione a vocazione turistica, tante località d’attrazione in inverno, rappresenterebbe un duro colpo.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Tanti eventi annullati

E anche le tradizionali manifestazioni che si organizzano in questo periodo segnano il passo. Partiamo dagli alberi di Natale da record in Umbria: in questo periodo, lo scorso anno, ci si sfidava sulle dimensioni. A Gubbio l’accensione sul monte Ingino è stato confermato. A Castiglione del Lago, invece, l’albero di Natale sull’acqua è stato rinviato al prossimo anno. Né si sente più parlare del ‘Babbo Natale’ di Foligno. Annullati, manco a dire, tutti i presepi viventi. Così come i locali resteranno chiusi per i cenoni che il 24, ma soprattutto il 31, rappresentavano una fonte d’introito sicura.

Luminarie accese e negozi vuoti

Nulla è ancora deciso, per carità, ma le indicazioni che filtrano e le dichiarazioni rese fin qui rispetto – ad esempio – alle piste da sci, non lasciano presagire nulla di buono. Sarà un Natale in tono minore, per non dire dimesso. Nel governo c’è troppa paura di ripetere l’errore di questa estate. Per questo si pensa a un giro di vite su scala nazionale per il periodo dal 23 al 10 gennaio E la prospettiva di una terza ondata intimorisce tutti. Intanto, nelle principali città umbre le luminarie sono state allestite, ma in tono minore. I centri storici saranno off-limits oltre una certa ora (si tratta solo di decidere l’orario del coprifuoco) e le vie dello shopping saranno ad accesso ridotto, oltre ad avere molti negozi chiusi. Limitata anche l’attività dei centri commerciali, che al momento restano chiusi la domenica.

Anche in casa tavolate ‘a dieta’

Nei cenoni solo conviventi, al massimo famiglie allargate. Non tavolate infinite. Né serate passate a giocare a carte. Massimo 10 persone più i bambini piccoli. Ovviamente senza servizi segreti o spie di condominio a controllare; si confida nel buon senso. Per disincentivare gli spostamenti Nord-Sud, si pensa a una chiusura dei confini regionali, con deroga per i genitori anziani che vivono lontano.

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