Covid, Regione ‘brava’ o no? Politica (al solito) divisa

Il capo di Gabinetto della presidenza della Regione, Ricci, loda il lavoro svolto e snocciola numeri. Paparelli (Pd) attacca l’esecutivo per non aver contenuto il contagio nel Ternano

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La politica guarda da prospettive radicalmente diverse la situazione regionale, le decisioni assunte, il percorso sin qui fatto per contrastare l’emergenza Covid in Umbria. Ne sono un esempio i punti di vista espressi dal capo di Gabinetto della presidenza della Regione, Federico Ricci, e dal portavoce delle opposizioni Fabio Paparelli (Pd).

Ricci: «Fra i primi a vedere la luce in fondo al tunnel»

Così si esprime, – quasi uno ‘sfogo’ – Ricci su Facebook: «Come sempre alla fine i numeri rendono giustizia di un lavoro: RT di 0,82 il secondo migliore in Italia; quasi 4 mila contagi in meno dal picco di fase 3, mentre nel resto del Paese le varianti purtroppo dilagano; mortalità tra le più basse, al 2,3% contro il 3,2% nazionale; terza regione d’Italia per numero di tamponi percentuali su popolazione; terapie intensive quasi triplicate rispetto alla partenza e posti di ospedalizzazione covid ad 1/3 dell’intera rete, che hanno potuto così reggere anche l’urto di fase 3; seconda regione per somministrazione vaccini rispetto alla popolazione nell’ultima settimana disponibile; prima regione italiana a raggiungere l’immunità di gregge secondo i dati de Il Sole 24 Ore di oggi. È stato fatto tutto alla perfezione? Certamente no – dice Federico Ricci -. Si poteva fare meglio? Come sempre sì. Ma oggi sappiamo che chi per settimane ha vomitato insulti sul governo regionale umbro, come ad ottobre è stato smentito dai fatti, e che la nostra regione è anche stavolta tra le prime a vedere una luce in fondo al tunnel».

Paparelli: «Lucidità e coraggio assenti. Problema Ternano era evitabile»

E questo invece il punto di vista di Paparelli dopo la chiusura delle scuole nel Ternano: «L’incapacità, la scarsa lungimiranza e le insufficienti misure di contenimento della giunta Tesei hanno portato al dilagare delle varianti, inglese e brasiliana, anche nella provincia di Terni. Mi trovo assolutamente d’accordo – scrive il consigliere del Pd – con quanto dichiarato dal professor Stracci: settimane fa ebbi a dire che si sarebbe dovuti intervenire in anticipo, e non a macchia di leopardo. Il flusso di persone che per motivi di lavoro, studio o necessità hanno transitato per settimane, quotidianamente, dalla zona rossa verso le città più grandi, allargando il contagio al Ternano, avrebbe richiesto più lucidità e coraggio. Qualità che ancora una volta la giunta Tesei ha dimostrato di non possedere, non riuscendo ad evitare il diffondersi delle varianti in tutta la regione. Serve adesso agire tempestivamente, per riprendere il controllo della situazione nel più breve tempo possibile. Serve recuperare il controllo, perso da tempo, sul sistema dei tracciamenti e degli isolamenti, potenziando e coadiuvando le attività di prevenzione a tutti i livelli fondamentale per contenere le varianti e accelerare decisamente sul tema dei vaccini alla popolazione».

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