‘Buoni spesa’ Terni, ok al 30% residuo

Covid-19, in fase di istruttoria ci sono ancora molte domande: il Comune in un primo momento aveva optato per utilizzare solo il 70% dei 653.680 euro a disposizione

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I ‘buoni spesa’ per l’emergenza covid-19 a Terni. Un tema sul quale si sono sviluppate polemiche perché, in prima battuta, l’amministrazione ha deciso di utilizzare solo il 70% della cifra messa a disposizione dal governo per il fondo di solidarietà alimentare, pari a 653.680 euro, bloccando la parte residua per «altre modalità che il Comune vorrà individuare in relazione alle ulteriori esigenze che potranno essere manifestate per trasferimenti ad enti del terzo settore». C’è un problema: i 457.576 euro sono pressoché finiti e dunque scatta la novità.

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14 APRILE: IL COMUNE SOSPENDE LE DOMANDE, POLEMICA

L’autorizzazione e la proroga

In sostanza è stato stabilito che la direzione welfare può impiegare anche i restanti 196.104 euro (30% sul totale) per i ‘buoni spesa’; prorogata inoltre la loro validità fino al 31 luglio. Al momento il Comune ne ha erogati per un valore di 443.900 euro, ma in fase di istruttoria restano ancora molte domande. «Rispetto – viene specificato – alle domande presentate, le indagini sociali collegate al nucleo richiedente rivelano la persistenza di situazioni di temporanea difficoltà all’acquisto di generi di prima necessità che possono essere soddisfatti mediante i ‘buoni spesa’».

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