Covid Umbria: «Con questo trend, numeri da ‘zona bianca’ fra 14 giorni»

Il punto settimanale sulla pandemia da parte della Regione. «Ora la discesa è significativa, anche delle terapie intensive»

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«Questa settimana possiamo dire, a differenza di qualche settimana fa, che sta iniziando una discesa più decisa della curva con buoni segnali anche sull’occupazione delle terapie intensive destinate a pazienti Covid. Nonostante la presenza molto importante della variante inglese e di quella brasiliana, con quest’ultima che ‘pesa’ circa il 30%. Sulle vaccinazioni, stiamo procedendo nonostante gli ‘stop and go’ legati ad Astrazeneca e stiamo cercando di agevolare il più possibile le prenotazioni. Il problema principale è semmai legato alle consegne». Così l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, nel fare il punto giovedì mattina sull’emergenza Covid-19 in Umbria.

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«Fra 14 giorni possibili numeri da ‘zona bianca’»

Sul piano dei dati umbri, Luca Cristofori del nucleo epidemiologico regionale ha spiegato che «la terza ondata ha faticato molto a diminuire, anche se la discesa si è dimostrata abbastanza costante. Circa le varianti, gli studi dell’ISS dicono che l’Umbria ha il 64% di variante inglese e 32% di variante brasiliana, valore molto alto quest’ultimo considerando poi che tale variante elude in parte l’efficacia dei vaccini. Come RT umbro ad oggi siamo a 0,71. Come ‘focolai’, nelle ultime tre settimane abbiamo oltre 200 casi su 100 mila abitanti in Alto Tevere, in particolare a Città di Castello, e nel comune di Gubbio nell’Alto Chiascio. Nella parte interna dell’Umbria i dati stanno scendendo mentre si è leggermente riacceso il focolaio in Valnerina, dove i residenti sono appena 8 mila e ogni piccola variazione incide pesantemente su tale dato. L’incidenza regionale a lunedì è 110,09, in provincia di Perugia è 115,66 e in quella di Terni è 93,98. Al 6 aprile l’Umbria è una delle regioni italiane messa meglio sul piano sia dell’incidenza, meglio di noi solo il Molise, che dell’indice RT. Mantenendo le condizioni attuali del valore dell’RT, si prevede una discesa, entro 14 giorni, a circa 50 casi ogni 100 mila abitanti, limite previsto dal Governo per le cosiddette ‘zone bianche’. A quel livello, e speriamo di arrivarci, l’infezione sarà controllabile anche in termini di contact tracing». Come classi di età, «sono tutte più o meno in discesa e quella 0-2 è al di sotto di tutte le altre. La classe 19-24 anni oscilla ma sta comunque scendendo, mentre le altre classi scendono in linea con la media regionale».

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«Terza ondata peggiore per ricoveri e decessi»

La collega Carla Bietta, del nucleo epidemiologico umbro, ha spiegato che «nell’arco dell’epidemia ci sono state delle fasce di età più ‘problematiche’ in termini di diffusine dell’epidemia, ci riferiamo alle fasce 0-13 e 14-29 anni che, nella terza ondata, hanno avuto un’incidenza più alta. Ora si stanno riallineando con un coerente andamento in discesa». Sui ricoveri: «C’è una riduzione sia in area medica che in terapia intensiva e ciò ci rincuora particolarmente. Nel confronto fra seconda (ottobre-dicembre 2020) e terza ondata (gennaio-marzo 2021), emerge che in quest’ultima, segnata dalle varianti, c’è stato un incremento dei ricoveri in tutte le fasce di età. Allo stesso modo, i decessi nel periodo gennaio-marzo 2021 sono aumentati in tutte le classi di età ad eccezione degli over 80 che si sono mantenuti, fra seconda e terza ondata, costanti. Tutto ciò conferma che la terza ondata è stata sicurammente più impegnativa sia sul piano dei ricoveri che dei decessi».

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Il punto sui vaccini: «Stiamo andando bene»

Circa le nuove indicazioni governative sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca, il commissario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo, ha spiegato che «ci sarà una conferenza Stato-Regioni oggi pomeriggio per capire quale linea adottare per garantire un intervento vaccinale il più possibile omogeneo. Un’azione modulata solo dalle singole regioni, non può essere convidisa e siamo pronti a modificare le nostre attività sulla base delle indicazioni che verranno fornite. Chi ha ricevuto una prima dose, può comunque completare l’intervento con la seconda dose, a prescindere dall’età». In termini di numeri, ha detto D’Angelo, «al 7 aprile abbiamo raggiunto le 170.243 somministrazioni in Umbria ed è un dato molto importante. Su un totale di 45.029 cittadini estremamente vulnerabili, ne contiamo ben 36.866 fra vaccinati (6.222) e prenotati per la prima dose (30.644). Circa gli over 80, il totale è di 90.084 persone ed il 78% è stato già oggetto di intervento: abbiamo somministrato oltre 52 mila prime dosi e contiamo 17 mila prenotati».

Vaccini nelle farmacie

Nel corso della conferenza il commissario D’Angelo ha inoltre annunciato che «entro la prossima settimana è prevista la firma del protocollo che permetterà la somministrazione delle dosi di vaccino anche nelle farmacie».

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