Covid: «Aumento casi anche per ripresa vita sociale al chiuso»

Umbria, l’aggiornamento del report epidemiologico: «Inversione del trend con una tendenza alla stabilizzazione»

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«In Umbria la curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, sembrano mostrare dopo un periodo di costante anche se lieve aumento, un’inversione del trend con una tendenza alla stabilizzazione». Lo mette in evidenza l’aggiornamento del nucleo epidemiologico regionale. L’incidenza settimanale mobile per 100 mila bitanti alla giornata odierna pari a 54 casi per 100.000: «Il confronto con il dato medio nazionale, pur con lievi oscillazioni, mostra un andamento sovrapponibile».

«Positivi in risalita? C’è legna da ardere…»

I dati, la distribuzione e l’incidenza

Per quel che concerne l’Rdt sulla diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media nobile a 7 giorni si abbassa con valore di 1,19. «L’andamento regionale dell’incidenza settimanale – viene sottolineato – mobile per classi di età mostra, anche in questa settimana, una maggior distribuzione dei casi nelle classi di età più giovani (0-18 anni), in particolare tra i 6-10 anni, con tassi superiori alla media regionale. I distretti sanitari dell’Umbria che mostrano una incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti sono: Terni, Orvieto, Foligno, Assisi e Valnerina che arriva a 211 casi su 100.000 abitanti».

La vita sociale al chiuso

«I dati, così com’è stato evidenziato nel corso della riunione del Cts regionale,  evidenziano come anche in Umbria – il commento dell’assessore alla salute Luca Coletto – stiamo assistendo ad una ripresa della circolazione virale. L’aumento dei casi positivi se da una parte è dovuto ad un’impennata del numero dei test antigenici rapidi determinata dall’obbligatorietà del green pass e dall’apertura delle scuole che ha influito sui bambini in età non vaccinabile, dall’altra è determinato dalla ripresa della vita sociale al chiuso, nonchè dalla circolazione dei soggetti non vaccinati unita ad un calo di attenzione verso le misure di prevenzione, quindi uso della mascherina, distanziamento e igiene delle mani, che sono e saranno ancora importantissimi. Lo dimostra il fatto che, proprio in questo periodo, al contrario dello scorso anno, assistiamo ad una recrudescenza della circolazione di virus respiratori che non è stata registrata quando le misure restrittive erano decisamente alte. La vaccinazione comunque  rimane lo strumento fondamentale per combattere la pandemia, ma soprattutto per evitare gravi conseguenze per la salute delle persone che contraggono il virus. A dimostrazione di ciò – conclude – va detto che tra le persone ricoverate in ospedale a reagire meglio alle cure sono proprio i soggetti vaccinati, anche con più patologie pregresse, piuttosto che persone giovani non vaccinate che in maniera più prevalente stanno necessitando delle cure in terapia intensiva». Infine la direzione regionale invita «i cittadini ad osservare in modo rigoroso tutte le misure anticovid a tutela del benessere della comunità» in vista della solennità di tutti i Santi.

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