Da Boccia apertura parziale all’Umbria

Vittoria a metà per la Tesei e il suo staff. Sostanziale apprezzamento per il piano regionale ma prima del 18 sarà difficile ottenere qualcosa

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di P.C.

Prima dell’esposizione formale, c’era stata una chiacchierata informale, per quanto possa essere informale una chiacchierata fra un ministro e un presidente di Regione, per illustrare i dettagli della ‘via umbra’ alla fase due, con riaperture progressive, come pure aveva ipotizzato il governo, ma anticipando alcuni settori e dando spazio ad altri che nel Dpcm nemmeno erano contemplti. E già da quella fugace conversazione si era capito che Francesco Boccia aveva apprezzato la pacatezza con cui Donatella Tesei aveva chiesto senza pretendere, sottoponendo problemi e ipotizzando strade alternative ma pur sempre seguendo la via istituzionale, anziché quella degli slogan urlati, in questo contraddicendo anche lo stile del suo mentore Salvini e di molti dei suoi colleghi governatori leghisti.

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Ok alla differenziazione, ma non prima del 18

Boccia aveva già anticipato che una differenziazione nelle tempistiche delle riaperture delle attività commerciali nella fase due. Nella videoconferenza con le regioni si è spinto oltre, dicendo che quello dell’Umbria è un buon piano. E in generale ha confermato che «il 95% delle ordinanze regionali è compatibile con il Dpcm», di fatto lasciando intuire che solo la Calabria si sta mettendo ‘in quarantena’ da sola. Niente da fare invece sui tempi: differenziazione sarà, ma solo dopo il 18 maggio e comunque sulla base dei dati di contagio che arriveranno fino a quella data. Questo significa che le toelettature degli animali domestici e quelle degli esseri umani (con barbieri e parrucchieri) – le cui aperture erano previste nel piano per il 4 e per l’undici maggio – dovranno attendere perlomeno altre due settimane.

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Calabria ‘diffidata’

Intanto, parlando al Tg1, il ministro per gli affari regionali ha confermato che l’ordinanza della Regione Calabria, emanata dalla governatrice Jole Santelli (FI), sarà contestata formalmente: «Se non dovesse essere ritirata l’ordinanza sarà impugnata».

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