Delocalizzazione, ora Castelluccio rinasce

Dopo due anni dal terribile sisma sono pronte a ripartire le prime sette attività economiche della frazione. Ma le polemiche non mancano

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Sono passati ormai quasi due anni dal terribile terremoto che, tra luglio e ottobre del 2016, ha messo in ginocchio la Valnerina. Due anni sono passati così come due sono state le velocità con cui si è reagito, a livello politico e amministrativo, nel cercare un ritorno alla normalità.

Lo spettacolo della fioritura

La tenacia Per due anni Castelluccio di Norcia e i suoi pochi, ‘resistenti’, abitanti, hanno atteso. Case crollate su sé stesse, macerie abbandonate lì per mesi, un borgo divenuto fantasma con i soli militari dell’esercito a vegliare su quel poco che era rimasto dopo le scosse. E’ stata solo la tenacia degli agricoltori e degli allevatori e dei pochi Castellucciani che hanno deciso di non abbandonare il proprio borgo a non far morire la speranza di rinascita per uno dei luoghi simbolo della regione.

TUTTO SUL TERREMOTO DEL 2016

La ripartenza Dopo le polemiche e le proteste, i ritardi – tanti – per la demolizione delle macerie e per la ripresa economica, il tanto chiacchierato deltaplano e le difficoltà, lunedì un primo segnale di rinascita, a Castelluccio ormai in fiore, si è visto sul Pian Grande, preso letteralmente d’assalto dai turisti nelle ultime settimane. Qui, infatti, si sono dati appuntamento il vice presidente della Regione Umbria Fabio Paparelli che, assieme al sindaco di Norcia Nicola Alemanno e ai rappresentanti della Comunanza agraria, hanno voluto inaugurare la prima parte delle delocalizzazioni economiche e commerciali della frazione.

LO SPETTACOLO DELLA FIORITA

Il taglio del nastro per le prime attività

Le nuove attività Sono in sette i fortunati che, a breve – sì, perché ancora le opere di urbanizzazione non si sono concluse – potranno riaprire la propria attività a Castelluccio di Norcia. Dopo il taglio del nastro, a cura del sindaco Alemanno e del vicepresidente Paparelli, sono stati illustrati i container che ospiteranno bar, attività ristorative e caseifici. Qualche polemica, però, è subito scoppiata per un’inaugurazione avvenuta a opere non ancora completate. Mancano, infatti, ancora alcuni allacci prima di poter riprendere effettivamente le attività. Sette esercizi commerciali che si andranno ad aggiungere ad altre dieci attività commerciali che sorgeranno, a breve, sul deltaplano. 

Il costo Ad ogni commerciante, hanno spiegato, è stato restituito l’80% della superficie persa a causa del terremoto e i container sono stati posizionati su una porzione di terreno messa a disposizione dal comune di Norcia. Il costo dell’opera si aggira sui 575 mila euro, finanziati dalla Regione e dai fondi messi a disposizione dalla Protezione civile. 

Le strutture

La consegna «Oggi è una giornata molto importante e significativa per Castelluccio perché riparte l’attività economica con la consegna delle strutture in cui sono state delocalizzate cinque attività commerciali e due caseifici, mentre è in procinto di riaprire il primo agriturismo, dopo i lavori di ripristino dei danni causati dal sisma» ha detto il vicepresidente Paparelli mentre consegnava le chiavi ai rispettavi assegnatari. Locali, seppur provvisori, quelli inaugurati lunedì, ma dotati di ogni comfort e antisismici. «La consegna di oggi – ha aggiunto Paparelli – avviene in una giornata bellissima che ancora ci offre il suggestivo spettacolo della ‘fioritura’, segno di quanto siano importanti per Castelluccio, e per l’Umbria intera, paesaggio e ambiente: il vero motore della economia di questi territori».

Rimozione macerie «Ad un anno e mezzo dalle ultime forti scosse di terremoto – ha proseguito il vice presidente – aver completato, come sarà entro la fine di questo mese, il programma di delocalizzazioni di tutte le attività commerciali e produttive, rappresenta il segno concreto di una rinascita e di una ripartenza che fa giustizia delle tante, strumentali polemiche. Insomma, noi lavoriamo per la vera ricostruzione e lo dimostra il fatto che sta procedendo speditamente anche il piano di rimozione delle macerie e sono in avanzata fase anche i lavori per la delocalizzazione di tutte le altre attività economiche che saranno ospitate nella struttura polivalente, in corso di realizzazione a valle della frazione di Castelluccio».

La visita a Castelluccio

Polemiche, quelle rappresentate da alcuni castellucciani, che non sono rimaste senza risposta da parte delle istituzioni. «Ci confortano molto – ha affermato il vice presidente -, in questo nostro lavoro, non certo le facili polemiche da parte di chi comodamente seduto nel proprio salotto è distante e lontano da questi luoghi e da questa comunità, bensì il fatto che gli operatori di Castelluccio continuino a credere nel ruolo delle istituzioni ed insieme stiamo lavorando per il futuro di questa terra. Tutto ciò, ovviamente, in coerenza con i tempi tecnici e le normative che devono essere sempre rispettate, nonostante in taluni casi esse rappresentano oggettivi ostacoli. Ciò deve una volta per tutte insegnarci che in stato di emergenza non possono e non devono valere le procedure ordinarie. Occorrono, invece, regole più snelle che – ha concluso Paparelli -, pur nella legalità e nel rispetto della sicurezza, devono consentire interventi più rapidi».

In Regione E ancora di terremoto si è parlato anche in consiglio regionale, dove il capogruppo Pd Chiacchieroni ha esortato i parlamentari umbri a impegnarsi affinché nella discussione in programma martedì alla Camera ottengano l’inserimento nel decreto sisma delle misure richieste dai territori colpiti, come semplificazione burocratica, reddito di cratere, decontribuzione e defiscalizzazione. «prima il Senato e poi la commissione Ambiente, territorio e lavori pubblicì della Camera hanno dato il via libera ad un testo minimale, che rende il decreto Sisma un provvedimento dall’impatto limitato e sicuramente insufficiente».

Decreto sisma «Le richieste dei comitati e degli amministratori locali delle aree colpite dal terremoto – ha detto Chiacchieroni- erano poche numericamente, ma dal rilevante impatto in termini di rilancio delle attività danneggiate dal sisma: forte semplificazione burocratica, introduzione del reddito di cratere per i terremotati in difficoltà, priorità per i terremotati nei concorsi pubblici, defiscalizzazione e decontribuzione per i due anni successivi all’assunzione di un lavoratore a tempo indeterminato nelle aziende del cratere. Nonostante le rassicurazioni del presidente del Consiglio dei ministri, la cui visita alle zone terremotate non ha peraltro coinvolto l’Umbria, gli interventi degli esponenti della nuova alleanza governativa hanno mirato a ridurre e delimitare le azioni contemplate nel decreto, che diviene così un provvedimento necessario ed urgente, ma non certo risolutivo – conclude Chiacchieroni – per le emergenze che quotidianamente i terremotati del centro Italia si trovano ad affrontare». 

Il servizio completo nel corso della giornata

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