Destino incerto per i ‘navigator’ umbri

Sono 29 gli operatori al momento attivi. Ad ottobre rientro in ufficio ma a turni. Ancora 4 mila profili da esaminare

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di F.L.

I ‘navigator’ umbri si interrogano sul loro futuro, da quello a breve termine (il rientro al lavoro in presenza dopo il lockdown) a quello a lungo termine (il destino dei propri contratti, in scadenza ad aprile 2021). Le questioni – la prima, in particolare – sono state al centro di un incontro che si è svolto tra le organizzazioni sindacali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, l’assessore regionale Michele Fioroni e i dirigenti di Anpal, Adriano Bei e Graziano Pagliarini.

I dettagli

Sono 29 gli operatori al momento attivi in Umbria – si tratta della nuova figura professionale prevista nel decreto del reddito di cittadinanza 2019 per aiutare i cittadini a trovare un lavoro -, da marzo in smart working e dunque costretti a svolgere i colloqui ancora da remoto. Le organizzazioni sindacali hanno sollecitato il rientro negli uffici dei Centri per l’impiego, che dovrebbe avvenire nei primi giorni di ottobre, anche se in regime di turnazioni, dunque scaglionato, in quanto la Regione non è in grado di garantire gli adeguati spazi con il dovutodistanziamento. L’auspicio dei sindacati è anche quello che questa tipologia di lavoratori – la maggior parte dei quali con un’alta professionalità – possano ampliare le proprie competenze, integrandole con quelle dei Centri per l’impiego. Una possibilità che non è stata esclusa da Anpal e Regione, anche se prima sarà necessario concludere le operazioni di ‘profilazione’ dei percettori del reddito di cittadinanza rimanenti, 4 mila circa. Il 30 aprile 2021 è la data di scadenza dei contratti dei navigator, che ne sarà di loro è al momento un rebus che dovrà essere chiarito innanzitutto a livello nazionale.

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