Doppio cognome in ‘salsa derby’: ecco la risposta dei presidenti di Perugia e Ternana

Dopo la sentenza della Consulta, abbiamo passato in rassegna i principali rappresentanti istituzionali. Con qualche curiosità

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di P.C.

La presidente della giunta regionale sarebbe Tesei-Serangeli. Il sindaco di Perugia invece si chiamerebbe Romizi-Zappelli, quello di Terni Latini-Fabrini.

Il doppio cognome per i figli

Il giochino ormai lo avete capito. Si riferisce alla sentenza della Corte Costituzionale che, allargando ulteriormente quella che prima era una semplice possibilità, ha imposto come automatico il doppio cognome per i figli, salvo diversa indicazione. La decisione non è subito esecutiva: viene rimesso al parlamento il compito di regolare tutti gli aspetti connessi alla decisione.

La comunicazione

È stato proprio l’ufficio stampa della Corte costituzionale a diramare la nota in cui vengono dichiarate «illegittime» tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre. La Consulta si è pronunciata sulla norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio unicamente il cognome della madre e su quella che, in mancanza di accordo, impone il solo cognome del padre, piuttosto che quello di ambedue i genitori.

Finora una condotta ‘lesiva’ dell’identità

La Corte ha ritenuto discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce, in modo automatico, il cognome del padre. Nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale.

La nuova regola sul doppio cognome

La regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico.

Come cambierebbe il panorama politico-istituzionale

Lo abbiamo chiesto a tanti, rifugiandoci (a meno di indicazioni precise) nell’ordine padre-madre. Detto già della governatrice e dei sindaci dei due capoluoghi, avremmo una Pernazza-Giannetti presidente della provincia di Terni, una Proietti-Rosati alla guida della provincia di Perugia e un Toniaccini-Antonelli all’Anci regionale.

Il sindaco di Todi si chiamerebbe Brunelli-Ruggiano, quello di Marsciano Mele-Alongi, quello di Torgiano Liberti-Spaccini, mentre il coordinatore dei piccoli comuni di Anci avrebbe un impegnativo Gori-Scelba. A Magione non si perderebbe la desinanza con un Chiodini-Macchiarini, a Gualdo Tadino un simpatico Presciutti-Pennoni, a Città della Pieve un Risini-Pisticchia.

Uno dei primi ad aver partecipato spontaneamente al giochino è il professor Antonio Bartolini, ex assessore regionale, che si chiamerebbe Bartolini Carreras (è lui stesso a scriverlo in un post su Facebook).

Curiosità

A Perugia, il corso principale si chiamerebbe Vannucci Betti (tale era il cognome della mamma del Perugino) mentre la nota casa di moda Luisa Spagnoli, si chiamerebbe Luisa Sargentini Conti; Spagnoli infatti era il cognome del marito di Luisa, con cui lei avviò la produzione dei Baci. Il patron di Eurochocolate si chiamerebbe Guarducci Biscini.

Il derby dei doppi cognomi

E visto che siamo nella settimana del derby lo abbiamo chiesto anche ai due presidenti di Perugia e Ternana. Il presidente delle Fere ci ha fornito informazioni dettagliate sul suo albero genealogico: «Mi chiamerei ‘Domenicali’, che rappresenta la mia parte nordica e se la norma fosse stata in vigore ai tempi di mia mamma, oggi mi chiamerei anche Bosco». Ha preferito non fare dichiarazioni il presidente del Perugia Santopadre, che ci ha risposto al messaggino limitandosi a un gioco di parole sul suo cognome.

Il paradosso

Non è dato sapere cosa succederà col progredire dell’albero genealogico: se tutti cioè decidono di portare il doppio cognome in dote al proprio figlio, si potrebbero avere bimbi con 4 cognomi, nipoti addirittura con 8… e così via. Fatta la tara dei doppi nomi e dei doppi cognomi. Ah, dimenticavo, se fosse stata in vigore la legge, questo giornale sarebbe diretto da Fabio Toni-Gasparrini e questo articolo sarebbe firmato da Pietro Cuccaro-Corso. O forse no. È pur sempre una opzione.

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