E intanto lo stupratore viene scarcerato: «Governo intervenga»

La Lega: «Dopo aver celebrato la giornata contro la violenza sulle donne questa scarcerazione è un affronto a chi denuncia». Interrogazione al ministro Bonafede

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Mentre a Foligno viene arrestato uno stupratore, a Perugia Fernando Polzoni, il 19enne ecuadoriano arrestato nel giugno scorso con l’accusa di stupro di tre ragazzine minorenni tra Perugia e Corciano, ha ottenuto gli arresti domiciliari a casa dei genitori, in attesa di intraprendere un programma terapeutico, anche per disintossicarsi dall’abuso di droga e alcol e compiere un percorso di rielaborazione rispetto a quanto commesso. È stato in carcere cinque mesi.

La Lega: «Una vergogna»

La notizia non è andata giù alla Lega Umbria: «È una vergogna per il nostro paese che uno stupratore, colpevole di aver violentato una giovane 15enne, lasci il carcere solo dopo 5 mesi di detenzione perché drogato e con apparenti problemi psicologici. Come se questi motivi fossero deterrenti al permanere in carcere e scontare la pena prevista per tali reati – dichiarano i parlamentari della Lega Umbria Barbara Saltamartini, Virginio Caparvi, Riccardo Marchetti, Valeria Alessandrini, Luca Briziarelli, Simone Pillon e Stefano Lucidi – Ma che giustizia è questa? Come si può consentire ad un criminale seriale, perché gli sono addebitate violenze anche su altre quattro vittime, di tornare a casa? Il tutto poi accaduto a soli due giorni dalla celebrazione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne».

La perizia sull’accusato

I risultati della perizia medico-legale, disposta dal giudice Angela Avila, hanno stabilito la compatibilità tra le lesioni riscontrate in ospedale con la dinamica degli accadimenti, perlomeno da quanto emergeva dalla denuncia presentata da una delle vittime. I periti hanno inoltre relazionato sulle conseguenze psicologiche delle vittime, che non hanno ancora superato il trauma e chissà se mai lo supereranno. 

Le confessioni

Il giovane è accusato di aver abusato di una 15enne il 10 giugno scorso, in un vicolo del centro storico, di aver stuprato una minorenne il 12 gennaio 2020, sulla rampa di scale di un parcheggio di un centro commerciale e di aver violentato il 1 gennaio del 2019 una ragazza di 17 anni, sempre in un vicolo del centro storico di Perugia.  Dopo l’arresto il 19enne confessò di essere l’autore di cinque episodi commessi nei confronti di quattro ragazze tra gli 11 e i 17 anni tra il 2018 e il giugno scorso. Gli sono stati concessi gli arresti domiciliari dalla madre, in attesa di trovare un posto in una comunità di recupero per tossicodipendenti.

«Abbiamo appena celebrato la giornata contro la violenza…»

Secondo i parlamentari della Lega Umbria questa scarcerazione va contro i principi della Giornata del 25 novembre, «laddove si chiede alle donne di denunciare le violenze per garantire i colpevoli alla giustizia, che però poi le tradisce non facendo scontare la giusta pena. Questo è un chiaro segnale di resa alle donne che, non fidandosi di una giustizia giusta, non denunceranno più per le violenze subite. Un vergognoso segnale di resa che le donne non meritano. Vogliamo capire le motivazioni di tale assurda decisione e sapere, interrogando anche il Ministro Bonafede, affinché si faccia chiarezza su questo caso».

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