Edilizia nel ‘ciclone’ dei costi fuori controllo: «Serve un progetto comune. Noi ci siamo»

Umbria – Il segretario della Filca Cisl Emanuele Petrini fa il punto in occasione degli incontri con le aziende: «Agire subito per salvare il lavoro»

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di Emanuele Petrini
Segretario regionale Filca Cisl Umbria

Veniamo da una crisi che ormai si trascina da oltre 10 anni: prima economica, che ha ridotto le aziende, tutto il sistema del lavoro del settore delle costruzioni con un indotto che viene trascinato ai minimi storici. Successivamente è arrivato il problema della pandemia che ha stravolto tutto il mondo, provocando una tragedia sia fisica che psicologica; ma con attenzione, sacrifici e senso di responsabilità, insieme, siamo riusciti a fronteggiare con interventi di varia misura, cercando di ridurre al minimo i disagi e i problemi ai lavoratori e alle loro famiglie.

Oggi stiamo vivendo un’ulteriore crisi con aumenti del costo dell’energia di oltre il 200%, carburante triplicato, prodotti di primo consumo aumentati di media del 70/80 %. Una crisi che, se non affrontata in tempi rapidissimi, rischia di far dissolvere tutto il lavoro fatto negli anni.

Emanuele Petrini

Noi, come sindacato delle costruzioni Filca Cisl Umbria, in questi giorni stiamo incontrando le aziende del nostro comparto, per ascoltarle, condividere le preoccupazioni e provare insieme a capire le soluzioni da poter mettere in campo al fine di evitare la messa in atto di ammortizzatori sociali per i lavoratori: dipendenti che potrebbero subire un taglio del salario, che andrebbe a significare la messa a rischio della tenuta sociale e familiare già in grande difficoltà, o peggio ancora se si paventasse la chiusura di alcune attività, che sarebbe la morte del territorio e del lavoro. Oggi, più che in altri momenti, serve un progetto in comune di massima condivisione (un patto di contenimento e di rilancio) del lavoro a tutti i livelli.

Sono necessari interventi a sostegno delle attività, mettere in condizioni di riprogettare, riconvertire e rimodellare le aziende con nuove tecnologie, con un minore impatto ambientale, con l’obiettivo di abbattere i costi fissi, meno burocrazia nelle varie procedure da adottare. Ciò non sta a significare meno regole o controlli, ma procedure più snelle e fluide al fine di accorciare i tempi delle concessioni/autorizzazioni, incentivare le aziende che investono e che creano lavoro, oltre a garantire l’occupazione in forza e nello stesso tempo ragionare su un nuovo modello di lavoro. Si tratta di creare nuove figure e profili professionali, dando maggiore forza all’alternanza scuola/lavoro, tornare magari a parlare del contratto di apprendistato, provando a dare prospettive ai giovani che non trovano più un futuro nella nostra regione, creare un passaggio tra vecchie e nuove generazioni nel mondo del lavoro, creare una ‘staffetta generazionale’, un tramandare del sapere, un passaggio di consegne, creando una continuità produttiva ma con nuove menti e tecnologie.

Serve un’assunzione di responsabilità forte da tutte le parti del mondo del lavoro cogliendo le grandi opportunità economiche del PNRR, risorse per progettare un nuovo modello economico basato sul lavoro, un lavoro regolamentato, sicuro, ben retribuito e soprattutto stabile che dia sicurezza alle nuove generazioni nel poter progettare il proprio futuro, rimanendo legati alle proprie radici e di conseguenza pensare ad una famiglia. Avere una dignità, che solo il lavoro può dare.

La Filca Cisl è pronta a mettersi intorno ad un tavolo e come sempre con serietà dare il proprio contributo fattivo e propositivo, ragionare insieme mettendo in questo momento da parte i conflitti e le controparti, ma porsi obbiettivi precisi e condivisi. Salvaguardare il mondo del lavoro, ossia il futuro della nostra regione.

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