Elettrocarbonium, l’azienda contrattacca

Terni, la nuova proprietà dell’azienda di Narni: «Auspichiamo che le istituzioni siano in grado di trasformare le dichiarazioni d’intenti in fatti concreti».

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Dopo i sindacati e le istituzioni, adesso sulla vicenda Elettrocarbonium, parla pure l’azienda. La Morex, infatti, vuole fare delle «precisazioni in relazione alle dichiarazioni di Fabio Paparelli, vicepresidente ed assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, d’intesa con la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini».

Michele Monachino

Michele Monachino

«Impegni rispettati» A quasi un anno dalla nascita di Elettrocarbonium, la Morex dice che «rispettando gli impegni presi al momento della firma degli accordi: ha fatto ripartire l’attività riassumendo 65 persone; ha acquistato la materia prima per evadere i primi ordini del 2016 per un valore di circa 2 milioni di euro; ha fatto accordi commerciali sino al 2018; ha creato le condizioni per avere, entro giugno 2016, l’intera produzione ‘in house’, ponendo le basi per aumentare il fabbisogno occupazionale; ha contrattualizzato la costruzione di una centrale a turbogas utile al parziale fabbisogno energetico dello stabilimento; ha complessivamente impegnato per la ‘ripartenza’ dello stabilimento circa 5 milioni di euro».

La presentazione della 'nuova' Elettrocarbonium

La presentazione della ‘nuova’ Elettrocarbonium

Le «illazioni» Tutto questo, dice Morex, «a dimostrazione delle ‘reali intenzioni’ della proprietà di Elettrocarbonium, nel caso qualsivoglia soggetto interno ed esterno alla vicenda si sentisse in diritto di avanzare delle illazioni. Ciò che infonde profonda amarezza è l’epilogo delle trattative fra la Sgl Carbon e gli enti, mostratisi incapaci di giungere ad una positiva conclusione del progetto. E’ sotto gli occhi delle istituzioni e delle parti sociali come sia mancato il coraggio e la determinazione nel sostenere, da parte di chi ne aveva la responsabilità, il progetto di Elettrocarbonium che non solo rappresenta un’eccellenza nel suo settore, ma, soprattutto, produce reddito per quasi un centinaio di famiglie e ha costituito l’unico momento di concretezza in un contesto di vuoto strategico e decisionale».

L'Elettrocarbonium

L’Elettrocarbonium

Le accuse Un contesto, specifica l’azienda, «in cui Elettrocarbonium: ha ricevuto dalla Regione 140mila euro per le assunzioni; non ha ricevuto 1,4 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di alcuni degli investimenti programmati dall’azienda a causa delle tempistiche non coincidenti tra scadenza del bando e tempo utile ad acquistare ed implementare all’impianto i macchinari necessari; ha dovuto subire (in qualità di terza parte spettatrice) la mancata approvazione dell’accordo di programma a seguito della non accettazione in sede di conferenza di servizi del progetto di bonifica presentato da Sgl».

Il Mise Nel dirsi «pienamente consapevoli che gli obiettivi di piena rinascita industriale dell’area di Narni possono essere raggiunti solo con l’ausilio di tutti gli attori in campo e riteniamo che la richiesta di un tavolo urgente al Mise vada in questa direzione», in casa Morex rincarano: «Allo stesso tempo ci aspettiamo che tutti facciano realmente la loro parte affinché vengano rimossi gli elementi di incertezza che ancora impediscono la finalizzazione dell’operazione, nel rispetto di chi ha investito tempo e risorse nel progetto Elettrocarbonium per salvare una ‘eccellenza italiana’ e nel rispetto di chi lavora in azienda con serietà e competenza. Per questo auspichiamo che le istituzioni siano in grado di trasformare le dichiarazioni d’intenti in fatti concreti».

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