Eskigel, le promesse subito dimenticate

Terni, appaltate alcune lavorazioni: chi vuole conservare il posto deve accettare pesanti tagli sullo stipendio e nuove regole

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di M.T.

Non è passata una settimana, da quando il direttore risorse umane di Eskigel, Svevo Valentinis, ha chiesto di parlare con umbriaOn, per raccontare – in replica alle prese di posizione dei sindacati – che «l’azienda non intende rinunciare al know-how di chi ha già lavorato in Eskigel: sarebbe un controsenso non avvalersi del personale che ha già maturato un’esperienza in azienda. Per questo intendiamo richiamare, già dalla prossima settimana con l’avvio della produzione, i lavoratori su cui abbiamo potuto contare in passato. Nulla cambia da questo punto di vista, considerando poi che gli aspetti retributivi e contributivi sono identici».

ESKIGEL, PARLA IL CAPO DEL PERSONALE – VIDEO

Svevo Valentinis, direttore risorse umane Eskigel

Svevo Valentinis, direttore risorse umane Eskigel

L’appalto Quello che Valentinis ha dimenticato di dire, quando ha parlato con umbriaOn, è che nel frattempo stava portando a termine il progetto di appalto del reparto ‘paletizzazione’ dell’Eskigel alla Scas (Società cooperativa di appalti e servizi) di cui Enrico Raggi – ex sindacalista Cisl – è presidente. Un’operazione – va chiarito – assolutamente legittima sul piano formale, ma alla quale il direttore risorse umane ha preferito non fare riferimento.

Le condizioni Altra cosa che Svevo Valentinis non ha detto – ma che umbriaOn ha saputo – è che stavano per partire i colloqui con «chi ha già lavorato in Eskigel», i primi 15 sono avvenuti giovedì, e che a quelle persone sarebbe stato proposto – dove ‘proposto’ significa che ‘o accetti o vai a casa’ – di cambiare tipo di rapporto di lavoro: con la paga oraria che dovrebbe passare a 6,5 euro l’ora, contro i 9 di prima; con l’idennità ‘notturna’ che scende dal 30 al 20 per cento e, insomma, con un ‘taglio’ di circa 300 euro al mese sulla paga. Dettagli, evidentemente, per il direttore risorse umane di Eskigel, su cui non era il caso di soffermarsi, anche se l’incontro con umbriaOn lo aveva chiesto lui.

Dieci mesi Valentinis ha anche dimenticato di dire ad umbriaOn che a quelle persone – «l’azienda non intende rinunciare al know-how», aveva garantito – sarebbe stato proposto un contratto di 10 mesi a tempo determinato e con inquadramento al primo livello – il più basso – retributivo e contributivo. Che sembra, ma magari ci sbagliamo noi, un po’ diverso dal «nulla cambia, considerando poi che gli aspetti retributivi e contributivi sono identici», di cui parlava il direttore risorse umane di Eskigel.

La multinazionale La riorganizzazione di Eskigel è figlia del passaggio dell’azienda ternana sotto il controllo della mutinazionale R&R Ice cream e i sindacati – Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – avevano, annunciando ad ottobre il grande risultato di essere, per la prima volta, riusciti ‘a fare qualche tessera’ lì dentro, garantito che avrebbero lavorato per «creare le condizioni affinché il sito di Terni diventi un punto di riferimento per la nuova proprietà multinazionale anglosassone R&R nel panorama globale. Da questo punto di vista la nostra esperienza in altri gruppi multinazionali del settore, come Unilever e Nestlé, può essere di grande aiuto, considerati anche i rapporti che intercorrono tra queste multinazionali». Lunedì si parte con la nuova organizzazione.

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