Eskigel, premio di 150 euro a dipendente

Covid-19, il bonus sarà calcolato in base alle assenze fatte nei tre mesi dell’emergenza. Ma c’è chi storce il naso

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di F.L.

Fino ad un massimo di 150 euro ad operaio, in buoni a titolo di welfare, per coloro che hanno garantito e garantiranno la loro presenza fisica nello stabilimento, sempre in funzione nella fase di emergenza coronavirus per garantire la produzione di gelati: è quanto ha deciso di erogare la Eskigel di Terni ai propri dipendenti, sia diretti che somministrati. Una scelta presa dall’azienda in autonomia e dunque non affatto scontata che però, visto le condizioni che vengono poste per maturare il riconoscimento economico, ha creato anche qualche malumore in fabbrica.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Come si matura

Il premio – che sarà corrisposto a giugno – viene infatti rapportato in base alle assenze, calcolate nel periodo marzo-maggio, dunque retroattivamente rispetto alla comunicazione ai dipendenti, che è datata 6 aprile. Chi ha registrato zero assenze (di qualsiasi tipologia) in questi tre mesi riceverà buoni per 150 euro, chi ha registrato un giorno di assenza riceverà 100 euro, chi due avrà il corrispettivo di 50 euro. Anche le assenze inferiori alle otto ore saranno considerate e calcolate pro quota, tutti gli importi saranno inoltre rapportati alla percentuale del rapporto di lavoro (part time). Nessun premio è previsto dalla terza assenza in poi. Difficile di questi tempi – sottolinea qualcuno in fabbrica – non aver fatto almeno un giorno di assenza tra malattie, congedi parentali, permessi per legge 104. E c’è anche chi ritiene che il premio possa essere un incentivo a recarsi a lavoro anche non stando bene, mettendo a repentaglio tutti i colleghi. Ma la decisione di corrispondere i buoni, come detto, è stata presa dall’azienda di sua iniziativa, senza una trattativa sindacale, sulla base di un modello già usato da altre aziende alimentari, come Colussi. E tutto sommato – fa da contraltare qualcun altro – meglio questo che niente. 

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