Ex Cmm a Terni Reti: gestione semestrale da 121 mila euro

C’è anche un plafond aggiuntivo che sfiora i 40 mila per la manutenzione eccedente il minimo di base

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di S.F.

«Allo stato attuale non sono presenti le condizioni minime per la gestione del videocentro senza il rischio di incorrere in carenze sanzionabili, sia in via amministrativa/contabile che penale». Basta questo – non che ce ne fosse bisogno visto l’impatto estetico e il degrado – a testimoniare lo stato dell’arte dell’ex Cmm: lo scrive nero su bianco il Comune nel documento che, in attesa dell’approvazione in consiglio prevista al massimo mercoledì, dà il via libera semestrale a Terni Reti per la gestione in via sperimentale da 121 mila euro, più un plafond aggiuntivo di quasi 40 mila per la manutenzione eccedente il minimo di base. Se ne è discusso lunedì pomeriggio in III° commissione consiliare. Partenza prevista dal 1° febbraio con decorrenza dalla stipula del contratto.

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I costi del Comune per la gestione

L’offerta originaria

In realtà in estate Terni Reti si era fatta avanti con un’offerta – oltre Iva – da 198 mila 500 euro per la presa in carico annuale del complesso di 15.600 metri quadrati: 3.444 sono per teatri – ricavi per le locazioni poco sopra i 2 mila euro quest’anno – e sala convegni, 5.590 destinati ad uffici ed i restanti 6.566 fanno riferimento a part comuni coperte e non. Di questi al momento sono in affitto poco meno di 4.000 mq di spazi per un incasso nei dodici mesi di oltre 365 mila euro. Si procede tuttavia con un tentativo semestrale: il servizio – si legge – coinvolge diverse direzioni dell’amministrazione perché riguarda manutenzioni, gestione degli impianti e della sicurezza, portierato, sorveglianza e rete informatica.

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I guai e il decoro

In sostanza il Comune dà forfait per due ragioni in particolar modo: non c’è personale (focus in particolar modo su portierato e manutenzioni) e non c’è uno specifico di capitolo di spesa per fronteggiare tutto ciò che coinvolge le certificazioni impiantistiche, l’adeguamento tecnologico e il lavoro sulla sicurezza. Un discreto problema che va avanti da tempo. Risultato: «In assenza di adeguate risorse umane» si deve provvedere «almeno in via temporanea all’affidamento del servizio di gestione dell’immobile, ad esclusione della gestione dei contratti di locazione, a soggetti terzi». L’assessore al patrimonio Orlando Masselli non ha potuto far altro che prendere atto: «Serve un certo decoro considerando che c’è anche la Regione nel complesso e attualmente manca. Ciò inoltre – in riferimento allo stato dell’ex Cmm – ci rende difficile la messa a reddito di ulteriori spazi. Negli anni non si è fatta la manutenzione ordinaria e tramite Terni Reti vogliamo ridurre al minimo l’attività straordinaria in tal senso». C’è chi fa notare un’altra questione.

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Tariffe, superficialità ed incuria

Federico Pasculli (M5S) segue da vicino la vicenda da tempo: «Vanno rivisti i canoni di accesso – l’invito – alla struttura, anche per gli spazi dove c’era la mensa. Ci sono sale di produzione, blue screen e quant’altro, ma ci racimola molto poco. Ci sono dei problemi da sanare in modo molto deciso. Pubblicità? Se digitiamo centro multimediale su Google e si clicca sul sito si apre pagina nera, sembra defunto. Possono sembrare piccole cose, ma descrivono la superficialità e l’incuria che riguardano la struttura». A seguirlo è Michele Rossi di Terni Civica: «Condivido ciò che ha detto. Abbiamo dei teatri importanti che potrebbero essere utilizzati ma restano vuoti perché i prezzi sono fuori mercato e da ogni logica. E sono stabiliti da persone non competenti. L’assessore le riveda». Valdimiro Orsini (Uniti per Terni) punta su altro: «Andremo a sostenere una spesa abbastanza sostanziosa se confrontata con i dati storici. Inoltre Terni Reti si rivolgerà all’esterno per la gestione: perché non può farlo direttamente il Comune allora?». Certo è che fare peggio dello status quo appare molto complicato.

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