Extra fondi post sisma: «Ecco dove andranno»

Regione Umbria, l’assessore Fernanda Cecchini spiega nel dettaglio come saranno utilizzate le nuove risorse in arrivo dall’Europa

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La Giunta regionale dell’Umbria ha ratificato la decisione con cui la Commissione Europea ha approvato le modifiche al Piano di sviluppo rurale dell’Umbria (Psr) 2014-2020 a seguito del contributo di solidarietà di Regioni e Ministero per le aree del cratere colpite dal sisma.

IL TERREMOTO

Fernanda Cecchini

I fondi «Si tratta – spiega l’assessore Fernanda cecchini – di quasi 52 milioni di euro di risorse aggiuntive che verranno utilizzate per il mantenimento e lo sviluppo economico delle attività agricole ed agroambientali dell’area» ricordando che «a seguito degli eventi sismici la Conferenza Stato-Regioni aveva sancito l’intesa per uno storno parziale delle risorse finanziarie assegnate ai diciotto Psr italiani per le annualità 2018-2020 a favore dei Psr delle Regioni colpite dal terremoto: Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio».

I FONDI EUROPEI 

La destinazione L’assessore ha poi dettagliato gli impegni: «Le misure che abbiamo individuato e su cui convergeranno le risorse aggiuntive serviranno per rafforzare il contesto competitivo delle aree maggiormente colpite. In particolare, 14 milioni di euro verranno finalizzati per gli investimenti delle aziende agricole e agroalimentari, 3 milioni di euro a sostegno dei giovani agricoltori, 7 milioni per le infrastrutture e servizi alle popolazioni di carattere sociale, culturale, sportivo e ricreativo e 2 milioni 595 mila euro ai Gal Valle Umbra e Sibillini e Gal ternano per il supporto ‘Leader’ allo sviluppo locale finalizzati ad investimenti pubblici e privati per la promozione territoriale. Le rimanenti risorse sono rivolte a misure per la diversificazione, il benessere animale, le indennità compensative per le zone montane e gli aiuti alle imprese agricole ubicate nel cratere. La filosofia che sottende alla ripartizione – ha aggiunto Cecchini – è quella di creare le migliori condizioni per mantenere e sviluppare l’attività economica legata alla agricoltura, all’agroambiente e alla zootecnia ed evitare lo spopolamento delle zone colpite. Si tratta di risorse dedicate che costituiscono un contributo importante per la ripresa di questi luoghi attraverso le misure individuate e per le quali andremo a breve a definire le modalità di attuazione».

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