Prima udienza per il maxi processo che vede imputate ben 49 persone – pazienti, operatori sanitari e medici degli ospedali di Narni e Amelia – finite nei guai in seguito ad un’indagine dei Nas di Perugia emersa nel 2012. Per gli inquirenti, decine di utenti avrebbero approfittato di ‘falsi ricoveri’, con la compiacenza dei sanitari, per effettuare gratuitamente esami medici – analisi del sangue in particolare – e senza rispettare le liste di attesa.
Il processo Lo scorso maggio il gup Simona Tordelli aveva deciso per il rinvio a giudizio di 49 persone e il proscioglimento di 2, un medico e un nutrizionista. Altre 15 erano uscite dal procedimento ad aprile, con sentenza di non luogo a procedere.
Ipotesi ‘tenuità ’ L’udienza di lunedì mattina è stata rinviata al 9 maggio a causa di un difetto di notifica degli atti. Il giudice, Federico Bona Galvagno, avrebbe già espresso l’intenzione di procedere con l’applicazione dell’articolo 131 bis del codice penale che esclude la punibilità del reati cosiddetti ‘lievi’: per la maggior parte degli imputati il presunto danno alle casse della Asl, peraltro già liquidata dai singoli coinvolti, si aggira intorno a poche decine di euro.
Via d’uscita Probabile, quindi, che si proceda in questa direzione anche se dovrà essere valutato anche il punto di vista del pm competente che avrebbe, questa l’ipotesi, manifestato disponibilità all’applicazione del 131 bis per 27 dei 49 imputati. Questa la matassa da dipanare, che il gup di Perugia ha già ‘sciolto’ a giugno con sentenza di ‘non doversi procedere’ nei confronti di tutti gli indagati per una vicenda sostanzialmente identica. Nella giornata di lunedì l’associazione Codici ha manifestato, attraverso il proprio legale, l’intenzione di costituirsi parte civile. I 49 imputati sono difesi, fra gli altri, dagli avvocati Manlio Morcella, Enrico De Luca, Arnaldo Sebastiani, Francesca Carcascio, Valerio Provaroni, Silvia Bartollini, Bruno Capaldini, Francesco Donzelli, Mirko Minuti, Paola Micheli e Cristina Rinaldi.