FarmaciaTerni-Comune c’è la riconciliazione debiti/crediti: chiusa la partita palazzo Falchi

Asseverazione e quadra trovata sui canoni di locazione, ma c’è chi ha dubbi sul residuo dei lavori di ristrutturazione per oltre 350 mila euro

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di S.F.

Debiti di FarmaciaTerni verso il Comune per oltre 828 mila euro. Crediti per poco meno di 375 mila euro, in entrambi i casi al 31 dicembre 2020: questa la riconciliazione chiusa tra le parti in merito alle diverse posizioni per la contabilizzazione in merito ai locali ed ai titoli di godimento. La storia, di stampo tecnico ed economico, riguarda in particolar modo palazzo Falchi e la farmacia ospedale 1 di corso Tacito.

LA DETERMINA DEL 13 DICEMBRE PER I CONTRATTI DI LOCAZIONE

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La situazione

I contratti di locazione e la ristrutturazione

In sostanza c’era necessità di trovare la quadra sulla concessione in locazione di diversi immobili a FarmaciaTerni al valore di mercato, tenendo oltretutto in considerazione dello sconto affitto maturato per le spese accertate rispetto ai lavori di ristrutturazione e trasformazione. Il mandato è del 9 marzo 2000, quando fu approvata una specifica delibera di giunta all’epoca di Paolo Raffaelli sindaco: «Sono oggettivamente stati eseguiti, pur non avendo a disposizione il relativo carteggio», specificano i tecnici della direzione attività finanziarie». Inoltre – si legge nel documento –  è «sottoscritto apposito accordo transattivo tra il Comune di Terni e la società Farmacia Terni srl in merito alla trattazione degli importi residui dei lavori effettuati negli anni ’90 e il l’utilizzo dei locali di proprietà comunale». Ciò è stato certificato lo scorso 9 dicembre. Di mezzo, come detto, c’è anche la farmacia ospedale 1 di corso Tacito. Ora c’è accordo sulle scritture contabili: il problema riguardava i debiti perché c’era una discordanza dipendente dalla mancata stipula del contratto d’affitto.

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La farmacia Falchi

Conti e asseverazione

Ed ecco il quadro chiuso. FarmaciaTerni deve al Comune oltre 800 mila per i vari canoni, mentre a livello di crediti la cifra indicata fa riferimento a fatture da pagare ed il residuo dei lavori di ristrutturazione per palazzo Falchi. Tecnicamente si parla di asseverazione, come risulta dal documento firmato dalla dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci, dall’amministratore unico della società Stefano Minucci, dall’organo di revisione contabile di palazzo Spada (Carlo Ulisse Rossi, Fiorella Pezzetti, Roberto Frasca) e dal collegio sindacale di FarmaciaTerni (Leandro Campana, Edoardo Giuli e Caterina Brescia). Del tema se ne è discusso venerdì mattina in III commissione consiliare.

Masselli in commissione

La quadra trovata. I dubbi sui lavori

L’atto odierno è il primo che riguarda le varie partecipate del Comune. Poi seguiranno Asm, Sii e le altre: «Con questo atto – facciamo ordine in riferimento ad una storia ventennale per conti mai chiusi e tenuti in sospeso. Riguarda la riconciliazione per canoni di occupazione e locazione per Falchi (palazzo, farmacia) e ospedale 1 di corso Tacito». Scatta il confronto ed il primo è farsi avanti – intanto solito problema legato al malfunzionamento di alcuni microfoni – è stato Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «FarmaciaTerni ha ancora dei debiti, inoltre il canone 2020 mi ricordavo che era stato diminuito». Valdimiro Orsini (Gruppo Misto) ha puntato su altro: «I lavori di ristrutturazione non era mai stati certificati dal Comune, ora sulla base di quale perizia esce fuori questa cifra residua di 356 mila euro?». L’assessore al bilancio prova a far chiarezza: «Il consiglio comunale diede l’ok alla società per occupare locali e fare lavori di miglioria che, nel tempo, sono stati asseverati nei bilanci. Portandoli poi in ammortamento e con residuo rimasto di oltre 300 mila euro. Con questo passaggio la cifra diventa un costo per il Comune, viene portato in detrazione dai crediti». Per quel che concerne i canoni Masselli ha ricordato che, una volta sistemata la situazione, fu la stessa FarmaciaTerni a chiedere di riportarli – con approvazione dell’assise – ad una somma più elevata dopo i 5 mila euro simbolici del 2019. Lo squilibrio rimasto? Hanno già versato tre o quattro rate da 50 mila euro».

Carlo Ulisse Rossi

La votazione

Orsini non è granché convinto: «Per palazzo Falchi i lavori non sono mai stati autorizzati dal Comune. Oggi facciamo la riconciliazione dei lavori, ma i documenti?». Ultima replica Masselli: «Il bilancio dell’azienda è sempre stato approvato e la società di revisione ha sempre riconosciuto ammortamenti e residui. Faccio in plauso simbolico agli uffici, la funzionaria che se ne è occupata ha fatto un gran lavoro». Battuta conclusiva del consigliere del Gruppo Misto e votazione (cinque favorevoli, tre astenuti) positiva: «Bravi ad aver chiuso la vicenda, ma è da vedere come è stato fatto». Prossimo step la discussione in consiglio comunale.

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