Terni, festa sport Coni: premi, paure e bordate

Consegnate le onoreficenze sportive. Ancora focus sui problemi dell’impiantistica: «Palasport, decidete». Il presidente della Ternana Stefano Ranucci nel mirino

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di S.F.

I Felici premiati

Una ‘Festa dello sport’ diversa dal solito quella andata in scena giovedì pomeriggio a Terni. E non solo per la location, ovvero la sala conferenze della fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’ in via XX Settembre: pomeriggio di premiazioni ed elogi per gli atleti del territorio – qualcuno di fuori regione, ma ormai ‘adottato’ per la lunga permanenza in città – che si sono contraddistinti. Ma anche timori per l’immediato futuro del Coni e la richiesta diretta all’amministrazione comunale sull’impiantistica sportiva, in particolar modo il palazzetto dello sport: «Delle beghe interne dell’amministrazione comunale e del luogo non ci interessa. Ma decidetevi, ne abbiamo bisogno». Messaggio recepito dall’assessore allo sport Elena Proietti, presente alla pari di istituzioni civili e militari. A completare il quadro una stoccata nemmeno troppo leggera nei confronti del presidente della Ternana, Stefano Ranucci.

LA FESTA DELLO SPORT NELLE IMMAGINI DI ALBERTO MIRIMAO

Le onoreficenze sportive

In apertura inno nazionale

Partiamo dal vero obiettivo di giornata, ovvero dar la giusta visibilità a chi ha permesso a Terni – anche e soprattutto negli sport meno ‘mainstream’ – di salire alle cronache nazionali grazie ai risultati conseguiti. Il via con le stelle di bronzo al merito sportivo per Matteo Cannata, Ferdinando Donati, Mario Molfino, Alvaro Proietti e Giuseppe Vaccaro, d’argento a Franco Favetta e Vanio Ferranti; la palma d’argento è stata assegnata a Claudio Guazzaroni. A seguire le medaglie d’oro al valore atletico per Antonino Barillà, Alessandro Chianese e Michael Spada, di bronzo per Ilaria Giunchiglia, Francesco Petrucci (assente), Elisa Vardaro (c’era il padre in rappresentanza), Pierfrancesco Velli e Daniele Petrollini. Quindi le premiazioni legate al fairplay per i Felici (Claudio padre, Lorenzo ed Edoardo i figli) e Michele Carotenuto e quello valoriale (coinvolta la scuola) all’istituto ‘Marconi’.

IL PALASPORT A TERNI: «LOCATION NON CI INTERESSA, MA DECIDETE E FATELO» INPUT LUPI, RISPOSTA PROIETTI –  VIDEO

I successi e l’apice negativo

I ragazzi del Marconi

Il presidente regionale del Coni Domenico Ignozza ha parlato di un «anno di grandi successi, gli atleti ternani hanno portato in alto il nome sportivo della regione. Posso dire che lo sport umbro in questo momento è targato Terni. Per quel che concerne l’Umbria abbiamo 330 società, 1316 tecnici, 931 ufficiali di gara e 21 mila atleti: un piccolo esercito che fa grande la regione». Gli fa eco il delegato provinciale Stefano Lupi, pur sottolineando ciò che non va: «Ci riproponiamo sempre con grandi risultati e l’attività promozionale va bene, ci sono buone speranze per fare un 2019 altrettanto alla grande. L’apice è rappresentato dalle medaglie di Alessio Foconi, Alessio Rossi, Matteo Mulas, Tommaso Montanari e i titoli europei/mondiali portati a casa; la punta negativa è legato alla carenza d’impiantistica perché senza strutture serie non si riesce a fare sport importante. Non a caso le medaglie arrivano da pratiche dove ci sono impianti di buon livello. Senza palasport e camposcuola è difficile progettare il futuro sportivo. In primis c’è il diritto al gioco dei ragazzi e uno sport che deve essere inclusivo, alla portata di tutti». Lupi – torniamo per un attimo ai trionfi nello sport – ha ricordato il doppio successo recente dell’atleta Special Olympics Marta Mei, ottenuti ai XXX Giochi nazionali invernali. Un pensiero inoltre anche a due maestri scomparsi di recente, Marcello Tiberi (karate) e Giampaolo Giovannetti (kung fu).

13 SETTEMBRE 2018, VIA LA BANDIERA DEL CONI DAL LIBERATI

Il palasport e la pressione: «Decidano». La risposta dell’assessore

Davide Rossi premia Matteo Cannata

Idee da schiarire in giunta sui passi da fare per sbloccare la situazione. «Il Coni auspica – ha aggiunto Lupi – che si decida e si faccia. Nelle beghe e nelle dinamiche dell’amministrazione comunale non entriamo e non ci interessa la location, ma che venga fatto per dare un servizio all’intera comunità ternana che possa ospitare eventi rilevanti. Devono assumere una decisione, anche sul completamento del ciclopattinodromo: senza queste strutture le grandi soddisfazioni sono o rischiano di essere momenti effimeri di gloria». La Proietti era lì, seduta a un pochi centimetri: «Tutti sappiamo la situazione in cui versa Terni, Lupi forse meglio di tutti. Nonostante – ha detto – questo a sette mesi dal nostro insediamento abbiamo capito l’importanza dello sport e delle strutture, quindi decideremo e ci sono varie opzioni sul piatto per gli impianti citati. Molte palestre sono state abbandonate negli anni e in generale l’impiantistica versa in un triste degrado. Decideremo con coscienza e cognizione il prima possibile». Vedremo. «Lo sport è legato anche all’aspetto del turismo e del sociale – ha proseguito – e ci permette di far conoscere il territorio. Lo sport è di tutto e questo fermento esistente è da valorizzare: ci fa piacere che il Coni sia vigile su di noi».

L’attacco a Ranucci: «Fare cialtronesco da impiegato di lusso». I timori

La bandiera del Coni tolta per la presentazione allo stadio, 13 settembre

C’è un fatto che Lupi si è – come si suol dire – legato al dito e che in questa circostanza ha voluto rimarcare. Per attaccare: «C’è un impiegato di lusso – il nome del presidente rossoverde non lo fa, ma il riferimento è palese – del calcio professionistico a Terni che ha ammainato la bandiera allo stadio con fare cialtronesco. Un gesto che offende un movimento che rappresenta 100 anni di storia e di successi, e che ha garantito l’unità del paese. Ecco, questo cialtronismo non ci interessa». Conciso ma chiaro. Non sono mancati i messaggi di preoccupazione per il futuro del Coni a causa della riforma del governo: «Speriamo non sia l’ultima festa – ha detto Ignozza – che facciamo». In via XX Settembre anche il prefetto Paolo De Biagi, il vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli, il presidente della Provincia Giampiero Lattanzi, la presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, il comandante del Pmal Giuseppe Dei Bardi e il presidente della fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’ Fabrizio Pacifici. Con loro i rappresentanti delle forze dell’ordine. «Stare insieme, cooperazione e fraternanza sono i valori della fondazione – ricordata la Terni-Minsk in bicicletta e i tanti bambini salvati nel corso degli anni – insiti anche nello sport».

Riscoperta di valori. De Biagi: «Spero Ignozza sia troppo pessimista». L’auspicio

Ilaria Giunchiglia

Lattanzi nel suo intervento ha parlato di una «Terni alla ribalta per lo sport» mettendo in evidenza tuttavia che c’è «necessità di riscoprire i valori di un tempo». Il prefetto De Biagi si è ricollegato alla preoccupazione esposta da Ignozza: «Spero – in merito alla chance che sia l’ultima festa – che sia troppo pessimista, mi auguro che si continui. Ricordo che lo sport ha una ricaduta finanziaria notevole e quello della provincia è risorsa fondamentale. Lunga vita al Coni». Infine Paparelli: «C’è una nuova normativa regionale per dare ai campioni sportivi il riconoscimento di ‘Ambasciatori dello sport in Umbria’. Inoltre ricordo i fondi, tre milioni, a disposizione per la sistemazione dell’impiantistica ternana per i prossimi tre anni». Si rimane in attesa dei passi dell’amministrazione sul palazzetto.

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