Fim Cisl: «Terni diventi laboratorio di economia sostenibile»

Il sindacato dei metalmeccanici: «Trasformare le difficoltà in opportunità per rilanciare Ast e tutto il territorio»

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del coordinamento Fim Cisl Terni

Si è tenuto il coordinamento di Terni della Fim Cisl Umbria. Al centro della discussione le conseguenze della riorganizzazione di ThyssenKrupp su Acciai Speciali Terni e le debolezze del tessuto economico metalmeccanico alle prese con il Covid-19. Il coordinamento di Terni della Fim Cisl ha inoltre analizzato la situazione che ha investito il tessuto economico e industriale del territorio ternano, registrando che circa 300 aziende da marzo ad oggi hanno fatto richiesta di ammortizzatore sociale per Covid-19, interessando un potenziale di oltre 6 mila lavoratori metalmeccanici: questa situazione non fa che preoccupare ulteriormente per il futuro, in quanto dopo l’emergenza sanitaria, il territorio rischia che di affrontare un’emergenza economica-occupazionale.

Ad aumentare le preoccupazioni del coordinamento della Fim Cisl di Terni sono le notizie che investono ancora una volta Acciai Speciali Terni e i suoi lavoratori. Come è noto nei giorni scorsi il ceo di ThyssenKrupp Martina Merz ha annunciato una riorganizzazione interna che «comporterà la ricerca di soluzioni nuove al di fuori di TK o in partnership, per diverse società del gruppo ed impianti di produzione in diversi paesi, tra cui Acciai Speciali Terni». Il coordinamento ha la sensazione che si è cominciato ad assistere alla riproposizione della trama di un film già visto e che qualcuno sta cercando di proiettare nonostante la pandemia. Dobbiamo evitare che il declino che ha caratterizzato l’area ternana negli ultimi decenni non si trasformi in un ulteriore cedimento. Il coordinamento della Fim crede che Ast, al netto delle dure prospettive di mercato, rimane un sito altamente competitivo con produzioni di eccellenza, il cui futuro deve continuare ad essere inquadrato come sito integrato e strategico. Di conseguenza sarà necessario esplorare tutte le soluzioni affinché la fase complicata possa trasformarsi in un’ opportunità per Ast i suoi lavoratori ma più in generale per tutto il territorio. Come Fim Cisl siamo stati sempre a fianco di tutti i lavoratori, operai impiegati e quadri che in questi anni hanno contribuito, pur tra tante e troppe difficoltà ed enormi sacrifici, al miglioramento di Ast, ricordando sempre come non ci convincesse l’organizzazione del commerciale tema sul quale oggi più che mai bisogna fare chiarezza.

La Fim-Cisl rispetto all’accordo firmato in sede ministeriale nel settembre 2019 ritiene che si debba sfruttare al meglio le potenzialità di quell’intesa, in particolar modo il punto dove il Governo conviene con noi sulla strategicità del sito di Acciai Speciali Terni. Insieme alle altre organizzazioni sindacali, nei giorni scorsi abbiamo costruito una posizione comune rispetto ad alcuni obiettivi da perseguire, che sono fondamentali da ricordare: una salvaguardia del sito integrato, delle produzioni, dell’assetto impiantistico e dei livelli occupazionali e salariali anche dell’indotto; individuazione di un player o di un partener di livello europeo o mondiale con vocazione industriale, che abbia volontà e capacità a produrre e sviluppare il sito di Terni; nell’immediato, la vigilanza sulla sostenibilità economica e finanziaria con il mantenimento delle quote di mercato; conferma degli investimenti programmati a partire da quelli ambientali e nuovi investimenti da destinare alla ricerca e all’innovazione per essere competitivi nei mercati globali.

Il coordinamento della Fim Cisl di Terni crede che non solo Ast sia strategica, ma serve che sia strategico tutto il territorio, per questo è fondamentale il completamento e il rafforzamento della rete delle infrastrutture sia materiali che immateriali, che spesso non sono all’altezza. Dobbiamo creare e mantenere alleanze, evitando inutili quanto rischiose fughe in avanti; serve costruire posizioni comuni con la classe dirigente territoriale e regionale, capace di pensare ad un territorio da rilanciare partendo si dalle difficoltà del momento ma cercando le opportunità con un nuovo modello di sviluppo pensando a un piano a lungo termine. Terni deve essere trasformato in un laboratorio dell’economia sostenibile sia dal punto di vista economico ambientale e sociale pensando a mantenere e rilanciale l’attuale. La città deve essere capace di attrarre investimenti per nuovi insediamenti industriali che possano da un lato guardare finalmente la filiera delle verticalizzazioni e dall’altro puntare sullo sviluppo di nuove tecnologie facendo di Terni un distretto di innovazione industriale. Questo perché oramai negli ultimi 20 anni per 5 volte almeno siamo stati toccati da crisi o ristrutturazioni e gli unici a pagare sono stati solo i lavoratori, mentre gli impegni presi da altri soggetti troppo spesso non sono stati mantenuti o hanno avuto tempi di realizzazione non compatibili con le reali esigenze. Per questi motivi la situazione di Ast non può essere sottovaluta e va gestita con la massima urgenza già dal giorno 28 maggio, giorno nel quale siamo stati convocati al ministero dello sviluppo economico perché non vorremmo, che complice la pandemia i lavoratori e il territorio debbano tornare a preoccuparsi.

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