Fiom Terni: «Ambiente e lavoro pilastri per uscire dalla crisi»

Il sindacato delle tute blu chiede di «orientare il Pnrr per continuare a produrre acciaio a ridosso della città»

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«Orientare le ingenti risorse europee e il Pnrr affinché si possa continuare a produrre acciaio a ridosso della città». È quanto chiede la Fiom Cgil di Terni che martedì ha riunito la sua assemblea generale. Nell’ordine del giorno conclusivo, approvato all’unanimità, il sindacato delle tute blu ribadisce che ambiente e lavoro devono essere «i pilastri per far uscire il nostro territorio dalla crisi. Per questo motivo è necessario aprire un percorso di confronto con soggetti diversi dal sindacato, istituzioni, università, associazioni ambientaliste, associazioni di cittadini e studenti perché finalmente si possa cominciare a orientare le ingenti risorse europee».

Le direttrici da seguire secondo il sindacato

Tre, secondo la Fiom, le direttrici da seguire: «Pensare a nuovi processi e nuove tecnologie capaci di rendere la siderurgia ancora più verde di quanto non sia già la produzione da forno elettrico, che è per eccellenza una forma di economia circolare; lotta alla precarietà, perché come rilevato da Ires e Cgil di Terni, il poco lavoro che sì è creato sul territorio è precario, spesso somministrato e non più legato ai picchi produttivi, ma alla volontà delle imprese di ‘abituare’ i lavoratori a non rivendicare la stabilità; terzo, regole per il sistema degli appalti, che produce instabilità e livelli salariali sempre più bassi. In questo senso lo sciopero che abbiamo promosso alla Teseo parla a tutto l’indotto Ast, perché, come abbiamo più volte ribadito, riteniamo inaccettabile che si possa fare lo stesso lavoro dei diretti, sobbarcandosi però i turni notturni e festivi semplicemente perché pagati di meno». In questo quadro si inserisce la vendita di Acciai speciali Terni: «Chiediamo al management di usare, nei giorni che ci separano dall’arrivo della nuova proprietà e dalla discussione del piano industriale, un atteggiamento corretto e responsabile, che sia orientato al rispetto della dignità di chi lavora e delle corrette relazioni industriali che hanno fatto la storia del sito e del nostro territorio».

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