Flat tax: pro e contro di una tassa che (ad oggi) è incostituzionale

‘Bandiera’ del centrodestra, osteggiata dalle altre forze politiche: abbiamo provato ad analizzare i vari punti di vista

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di L.M.

Durante questa campagna elettorale, uno dei temi più discussi dalle fazioni in campo sono le tasse. Da una parte il Partito Democratico propone di alzare la tassa di successione per i patrimoni plurimilionari, per concedere ai neo diciottenni un piccolo patrimonio del quale potersi avvalere in caso di esigenza. Il centrodestra punta tutto sulla flat tax o tassa piatta. La proposta della destra è quella di far pagare a tutti un’imposta unica, al 23% per Forza Italia o al 15% per la Lega.

Flat Tax e principio di progressività

In primo luogo è bene chiarire che la flat tax va applicata sull’irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche). La proposta ad oggi risulta largamente incostituzionale, tenendo conto dell’articolo 53 della Costituzione che disciplina, in materia di tasse, il principio della progressività secondo cui l’aliquota di imposizione deve crescere in proporzione al reddito. Questo principio segue uno scopo ben preciso, contribuendo ad eliminare all’interno della società quegli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Secondo i criteri fino ad ora utilizzati, l’irpef varia in base al reddito:

  • da 8 mila a 15 mila euro si paga il 23%; da 15 mila a 28 mila euro si paga il 25%; da 28 mila a 50 mila euro si paga il 35%; da 50 mila euro in sù si paga il 43%.

Un sondaggio di Youtrend prevede una vittoria schiacciante del centrodestra in entrambi i rami del Parlamento, tale da garantire alla coalizione di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, la maggioranza assoluta. Con un numero di consensi così alto, l’asse FdI, Lega e FI, potrebbe essere in grado di modificare la Costituzione, facendo rientrare la flat tax tra i principi costituzionalmente garantiti.

Flat Tax: pro e contro

Se da una parte la ‘tassa piatta’ aiuterebbe a far affiorare l’evasione fiscale, dall’altra c’è chi sostiene che andrebbe a vantaggio soltanto dei più ricchi. Dal punto di vista dei costi, l’aliquota fissa costerebbe allo stato tra i 52 e i 55 miliardi di euro l’anno. Per Forza Italia, però, la flat tax si autofinanzierebbe, portando ad un’emersione del gettito fiscale particolarmente rilevante. Secondo i dati del MEF (Ministero dell’economia e delle finanze), la perdita di gettito da evasione Irpef è pari a 38 miliardi, di conseguenza non si riuscirebbe comunque a coprire i costi dell’aliquota unica. Il padre della flat tax, Alvin Rabushka, durante un convegno nel 2014 ha spiegato quelli che sono i vantaggi nell’adottare un’aliquota fissa: in primis diminuirebbe la pressione fiscale, le famiglie avrebbero un maggior potere d’acquisto e le imprese potrebbe incrementare i propri investimenti. Per quanto riguarda i contro, è evidente come una tassazione unica al 23% andrebbe in ausilio soltanto a chi detiene una fascia di reddito più alta.

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