Foligno capitale del tennis in carrozzina

Il 15 e 16 febbraio si terrà il primo torneo a gironi del circuito nazionale di Wheelchair Tennis, tennis in carrozzina, indetto dalla Fit. Zuccarini: «Lo sport disabilità la disabilità»

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Il 15 e 16 febbraio a Foligno si terrà il primo torneo a gironi del circuito nazionale di Wheelchair Tennis, tennis in carrozzina, indetto dalla Federazione Italiana Tennis e coordinato, a livello locale, da Fit regionale e Tennis Training.

La presentazione

A fare gli onori di casa il presidente della ‘Tennis Training’ Fabrizio Alessi che ha fatto il punto della situazione sulla scuola e sul progetto Wheelchair: «Quella del tennis in carrozzina rappresenta una ciliegina sulla torta per la nostra scuola. Un movimento che è esploso nel giro di breve tempo, iniziato con il corso maestri ospitato da noi e con il successivo stage della nazionale di wheelchair. Abbiamo avuto un afflusso inimmaginabile, grazie anche all’impegno del nostro responsabile Mauro Arcangeli, che ci sta dando dato tantissime soddisfazioni, basti pensare che da quest’anno abbiamo anche un tecnico della Federazione che viene costantemente per allenare un nostro ragazzo e supervisionare il resto del gruppo. Tutto ciò rappresenta un altro tassello di una crescita che dagli inizi ad oggi ci ha permesso di raggiungere i livelli attuali».

«Sono particolarmente fiero di questa iniziativa – ha sottolineato il presidente del Centro Sportivo Villa Candida Luigi Napolitano – che va ad arricchire la nostra comunità. Una comunità che abbiamo da sempre considerato al servizio della città per le attività sportive e oggi essere stati in grado di poter ospitare questo evento, che si manifesta nel suo aspetto più puro della sportività e che rappresenta la ricerca nell’andare oltre i propri limiti, è sicuramente motivo di grande orgoglio per noi e per la nostra città».

Il sindaco Zuccarini

Particolarmente significativo l’intervento del sindaco di Foligno Stefano Zuccarini, che ha spiegato come lo sport «disabiliti la disabilità». «Lo sport rappresenta un valore assoluto per l’essere umano. Iniziative come queste, ad una persona come me che vive la disabilità, fanno enormemente piacere perché denotano una sensibilità che va oltre l’amore per il tennis. L’avviamento allo sport per una persona disabile ha una valenza ancora più importante perché consente un piccolo riscatto nei confronti della disabilità. Potersi sentire in un ambito sportivo uguale ad una persona normodotata è un motivo di riacquisizione di fiducia perduta nel momento in cui uno subisce un trauma».

 

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