Foligno, denuncia Wwf: «Bomba ecologica»

Sauro Presenzini: «Amianto e fusti contenenti liquido inquinante gettati nel terreno, vicino a due corsi d’acqua». Indizi sui colpevoli

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di Sauro Presenzini
Coordinatore regionale delle guardie ambientali Wwf Umbria

Quello che le guardie ambientali del Wwf hanno rivenuto poche ore fa, alla prima periferia di Foligno, supera ogni immaginazione, decine e decine di lastra di Eternit (lastre contenenti amianto) in cattivo stato di conservazione, decine di pneumatici abbandonati in mezzo alla vegetazione, frigoriferi e rifiuti ingombranti, demolizioni in laterizio, montagne di rifiuti provenienti da attività artigianali e commerciali e ultimi, ma solo in ordine di tempo, 4 fusti da 2 quintali pieni di una sostanza oleosa che a prima vista dovrebbero essere olio esausto.

Fusti che non sono ben sigillati, visto che lasciano filtrare il loro contenuto sul terreno, con ipotetico quanto probabile inquinamento da percolazione di sostanza inquinante nella sottostante falda d’acqua li affiorante e superficiale. Poiché sono stati scaricati dallo stesso camion, è probabile che trattasi di olio di isolamento di qualche trasformatore elettrico, visto che i fusti sono in terra in mezzo ad una montagna di guaine di cavi elettrici di grosse dimensioni, idonei ed indicativi dell’uso industriale di cui sopra.

Gli ignoti attentatori dell’ambiente, si sono ben premurati con una mola abrasiva di cancellare sia l’indirizzo di consegna dei fusti, ovvero il nominativo stampigliato sulla parte superiore del fusto cancellando anche i numeri identificativi dei fusti, hanno però trascurato un prezioso particolare, che potrà portare con facilità all’individuazione dei responsabili del criminale comportamento.

E’ stata allertata sia l’Arpa di Foligno che il Corpo Forestale dello Stato, con contestuale segnalazione alla Procura della Repubblica di Spoleto e all’Ufficio ambiente del Comune di Foligno al fine sia di avviare le necessarie indagini ed emettere le ordinanze di sgombero a carico del proprietario del terreno.

Nel caso si possa risalire alla mano criminale (come sembra), il responsabile rischia di pagare decine di migliaia di euro tra spese di processo, avvocati e maxi multa, oltre ovviamente alla bonifica dello stato dei luoghi.

 

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