di Fra.Tor.
«Quando l’ho ricevuta ho pensato fosse una classica mail di ‘spam’ e ho sorriso. Poi, per scrupolo, sono andato sul sito internet, ho contattato il servizio clienti, e non ho sorriso più». A raccontarci la spiacevole situazione che vede coinvolti lui e sua moglie è il signor Cristiano, residente a Foligno. «Pochi giorni fa – racconta – ho ricevuto via mail una bolletta, intestata a mia moglie, da parte del Servizio elettrico nazionale di quasi 500 euro per ‘Ricalcolo consumi 2020/21’ dovuto ad ‘errate letture’. Nella mail, di un gestore del quale non siamo più clienti da più di un anno, siamo stati avvertiti dell’emissione della fattura e del fatto che ci veniva concessa la possibilità di accedere a rateizzazione. Ho naturalmente chiamato il loro servizio clienti e una gentile operatrice mi ha dato solo spiegazioni di circostanza».
«La Legge parla chiaro»
Da una rapida ricerca in Internet, Cristiano ha scoperto che «si tratta di una pratica scorretta e diffusa del gestore in questione e che le letture risalenti a quel periodo erano basate su lettura elettronica del loro stesso contatore. Sono venuto, inoltre, a conoscenza del fatto che con l’articolo 1, comma 4, della legge numero 205/2017, cd. Legge di bilancio del 2018, il legislatore riduce da cinque a due anni il termine per la prescrizione del diritto al corrispettivo per le forniture di energia elettrica, gas e servizio idrico. Il gestore in questione conosce naturalmente la Legge, tanto che dal suo sito Internet è scaricabile un apposito modulo per richiedere la prescrizione della bolletta, ma con la complicazione che è tenuto a dare risposta di accettazione o di diniego entro 40 giorni dalla ricezione della richiesta o a non rispondere, per cui sarebbe automatica la non accettazione della richiesta di prescrizione. Cioè, chi chiede denaro non dovuto è lo stesso soggetto che deve decidere se la richiesta di illegittimità è dovuta o no». Cristiano si è subito rivolto all’Associazione consumatori Umbria «che mi darà supporto se e quando il gestore non accetterà o non risponderà alla richiesta di prescrizione che mi accingo a produrre».