Fondazione Carit, tensione sul Verdi

Terni, l’ex vice presidente, Giuseppe Belli, chiede un’assemblea e lancia una petizione

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La faccenda incuriosisce: un socio – Giuseppe Belli – che lancia una petizione per richiedere la convocazione di un’assemblea di quella Fondazione Carit, mica del condominio, di cui peraltro è stato anche vice presidente non è proprio un roba di ordinaria amministrazione.

Il teatro L’argomento, ovviamente, sta molto a cuore all’ingegner Belli che, da tempo, ci si danna l’anima: il teatro Verdi, il suo restauro e la sua successiva utilizzazione. Lui ha un’idea fissa: quel teatro deve essere ‘all’italiana’, sbarazzandosi una volta per tutte, approfittando del restauro, ammesso che si faccia, del cinema-teatro post bellico. Secondo lui si può fare: basterrebbero idee chiare e coraggio.

La gestione Solo che per riportare il Verdi alle condizioni degne della sua storia, la Fondazione Carit aveva da tempo annunciato di essere disponibile ad ipotizzare un ‘investimento’, ma – siccome si stima che per fare un lavoretto fatto bene, si possa arrivare a spendere una decina di milioni – non certo a fondo perduto. Se le verrà affidata la gestione del teatro, per un adegato numero di anni, la cosa si può fare.

La petizione E qui si innesca la presa di posizione di Giuseppe Belli: «Ritengo necessario – spiega – che alla Fondazione siano date delle chiare indicazioni su come operare, su quali interventi privilegiare, su quali condizioni porre al Comune di Terni e su quali devono essere i patti da stipulare anche per il dopo. Per quando, cioè, il teatro ristrutturato dovrà essere utilizzato e gestito».

L’assemblea Indicazioni che, secondo lui, «solo l’assemblea dei soci può dare e per questo chiedo che venga convocata in tempi ragionevolmente brevi. Comunque prima dell’estate», ed è scattata la raccolta di firme. Ne servirebbero 37, visto che «basta che un quarto dei soci ne faccia richiesta ed oggi i soci sarebbero 151».

L’indirizzo L’iniziativa suona, decisamente, polemica nei confronti della Fondazione che «ha promesso di impegnarsi, ha garantito di avere dei fondi a disposizione e di volerli utilizzare per lo scopo, ma io credo che sia necessario, prima di imbarcarsi in una simile operazione, un confronto interno molto approfondito».

Il progetto Un altro paio di cose, a margine,  incuriosiscono: la prima è che un progetto ‘virtuale’ per il teatro Verdi circoli già da un po’ – in rete e non solo – tanto da aver trovato ospitalità sulla rivista ufficiale dell’ordine degli ingegneri e la seconda è che, l’ingegner Belli sa bene come funzionano le cose in quella Fondazione che, quando lui era vice presidente, non è che brillasse per frequenza di riunioni e di assemblee.

 

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