Ternana Celebrity, il ‘monito’ di Basile

Il realismo e l’avviso del ds a pochi giorni dalla supercoppa: «Col Montesilvano 7-8 gol di differenza. Servono almeno tre calcettiste per essere competitivi»

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La consapevolezza di chi il mondo del futsal femminile lo conosce bene e sa che occorre apportare dei correttivi, subito. Damiano Basile, il direttore sportivo della Ternana Celebrity futsal, lancia l’allarme a pochi giorni dalla supercoppa italiana del 30 settembre contro il Montesilvano in maniera schietta: «Oggi come oggi tra noi e loro ci sono sette od otto gol di differenza. Sarebbe un impresa ora come ora solo andare a pensare di rimanere in gara contro di loro fino alla fine. Non si può pretendere di vincere con un solo quartetto competitivo o sei straniere». L’avviso c’è, vedremo se servirà a qualcosa.

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L’onestà e le mani avanti: «Tanto da lavorare, per essere competitivi mancano almeno tre pedine»

Sì, sono arrivate Vanessa Pereira ed Eva Ortega, bene. Ma il dirigente rossoverde ci tiene a sottolineare che la forza della squadra – sul tema più di qualche tifoso aveva manifestato la sua perplessità – per ora non è così elevata: «È una rosa in costruzione, chiaro che in questo momento pur stando meglio rispetto all’inizio della passata stagione c’è tanto ancora da lavorare. Per essere competitivi mancano almeno tre pedine nelle zone nevralgiche del campo. Se pensiamo alla seconda parte di campionato sicuramente possiamo sorridere visto gli accordi già trovati con alcune giocatrici, ma come dico sempre nel calcio il futuro è già presente e il presente diventa subito passato, quindi bisogna tenere la testa solo alla supercoppa». Per Basile ad oggi «non c’è partita e abbiamo vinto il memorial Sandri vinto lo abbiamo vinto perché a loro non interessava, non volevano neanche giocarlo a loro detta. Stiamo costruendo un nuovo progetto puntando a nomi importanti, ma soprattutto a una rosa lunga fatta di nomi che potranno crescere formando un nuovo gruppo nel futuro. Il presidente non vuole certo chiudere nel giro di un anno o due. Siamo usciti da un ciclo vincente e soprattutto da un’era, quella di mio padre, adesso il Presidente Bevilacqua sta improntando un progetto diverso».

IL MEMORIAL SANDRI VINTO

Speranze al lumicino

Basile non lancia certo messaggi di ottimismo in vista del 30 settembre. Un misto – magari – tra tattica e sano realismo: «Poche speranze, anche loro dicono di venire a fare una passeggiata o quasi, ma se rimaniamo concentrati abbiamo le giocatrici giuste per fare comunque bene e provare fino alla fine a giocarci la Supercoppa. Dipende da tutti noi, per vincere servirà dare quello che in passato nessuno di noi ha mai dato. Quando dico tutti, intendo veramente tutti. Il fattore campo conterà se i tifosi decideranno di essere quelli che sono sempre stati ovvero quelli unici e il sesto giocatore in campo. Certo è che domenica prossima alle sette di sera non avremo bisogno del pubblico, ma dei veri tifosi, per gli spettatori c’è il divano e Sportitalia. Preferirei avere meno pubblico pagante e più tifosi da Di Vittorio che un teatro silente intento a guardare bisbigliando al primo errore».

VANESSA PEREIRA SUBITO IN LUCE

Le chiacchiere e il problema

Marco Shindler

Un ‘monito’ a 360 gradi: «Nel calcio ci sono momenti in cui le chiacchiere finiscono e chi è abituato a vincere inizia a fare sul serio, il 30 sarà uno di quei momenti. Avremo bisogno dei nostri tifosi perché solo loro potranno azzerare il gap con il Montesilvano. Guardate Eva Ortega è una giocatrice che si esalta nella battaglia, ma nei teatri non ho mai visto disputarsi lotte o battaglie, nelle arene si invece. Dipenderà quindi se avremo un bel pubblico da salotto o cinquecento tifosi rossoverdi che vorranno trascinare le ragazze alla vittoria. Dobbiamo capire che per vincere ed essere competitivi in Europa ci vuole molto di più, noi stessi stiamo cercando soluzioni e idee più a dimensione europee, perché l’impostazione deve iniziare a cambiare. Per vincere in Europa non basta portare questa o quella top player bisogna riuscire a fare in modo che le giovani crescano con una formazione di futsal puro al chiuso e curando la tecnica di base fin dai primi anni utili. Allora saremo competitivi. Non si può pretendere di vincere – aggiunge – con un solo quartetto competitivo o sei straniere, né tanto meno litigarsi quelle giocatrici italiane che hanno raggiunto una dimensione internazionale da poco tempo, ma che hanno anche una propria vita nelle proprie realtà. Dobbiamo alzare il livello medio generale con le formazioni giovanili. Per questo ci vuole pazienza e tanta voglia di lavorare e programmare, soprattutto l’impegno di vari settori, come quello politico/imprenditoriale delle città. Organizzare una manifestazione europea a Terni per esempio sarebbe fondamentale per la crescita del nostro panorama, ma non possiamo pretendere che il nostro presidente si prenda sulle spalle da solo l’organizzazione di un evento che costerebbe cifre importanti. Mi auguro che questi discorsi vengano recepiti, per continuare a vincere dopo il secondo scudetto anche qualcosa di livello europeo e non solo».

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